Corriere dello Sport

Rendi la tua esperienza speciale

Home

Calcio

Formula 1

Moto

Motori

Basket

Tennis

Altri Sport

Stadio

Foto

Video

Corriere dello Sport

LIVE

De Laurentiis, Puglia e porta a casa

LAPRESSE

Una settimana fa il nostro Antonio Giordano telefonò a De Laurentiis, che gli vuole un bene matto, per controllare se fosse vero che si stava interessando a Bari. La risposta del presidente del Napoli fu decisa: “Devo girarci un film”. All’inevitabile insistenza del giornalista reagì male (vero).

Ripensandoci, non mentiva: stava effettivamente allestendo un film, un film di calcio, titolo provvisorio “Come ti prendo un club glorioso ma agonizzante con pochi soldi e in tre anni lo riporto in alto-parte seconda”. Trama non del tutto inedita, in effetti, differenti - rispetto alla pellicola precedente del 2004 - solo alcuni interpreti: penso ad esempio al sindaco del capoluogo pugliese Antonio Decaro e all’avvocato bolognese Mattia Grassani.

Ieri il primo ciak del sequel, la parte in cui il bi-capo espone le linee del progetto, svela i nomi di un paio di attori (suo figlio Luigi, prossimo presidente, e Filippo Galli, responsabile del settore giovanile) e chiarisce che il Napoli e il Bari faranno percorsi totalmente diversi, anche perché - aggiungo io - uno parte dalla Champions e l’altro dalla D e non potranno mai ritrovarsi insieme in A, a meno di una dismissione, visto che in nessun angolo del mondo, neppure alle Isole Vergini, la doppia proprietà nella stessa categoria è consentita.

Alcuni napoletani non l’hanno presa bene, le antipatie tra le piazze sono state evidenziate, ma la contestazione è nata innanzitutto dall’insoddisfazione per la campagna acquisti no-top: se DeLa avesse portato Cavani o Benzema avrebbe ottenuto dalla Curva A il permesso di acquistare anche il Bisceglie e il Capurso.

Per Bari il suo arrivo è oggettivamente una buona notizia poiché interrompe anni di gestioni fallimentari e manifestazioni di interesse imbarazzanti: De Laurentiis sa fare calcio, l’ha dimostrato nei quattrodici anni in cui al mestiere del produttore cinematografico ha progressivamente anteposto quello del presidente di calcio: competitività e equilibrio finanziario sono i suoi must; certo, con lui l’opposto si affaccia prepotente e allora pazienza se a momenti di innegabile affabilità ne alterna alcuni di evitabile arroganza: si è autoproclamato Matador, il valore, l’uomo capace di portare l’impresa da zero a nove. Il dieci lo assegnano i successi, i titoli.

Con De Laurentiis il Bari può dunque tornare a respirare, con De Laurentiis il Napoli può continuare a sospirare (lo scudetto): ma è sempre necessario fare i conti con la propria storia e con i numeri prima di trarre delle conclusioni infelici. Un grande merito gli va infine riconosciuto, quello di aver smontato il luogo comune franchiano che bollava i presidenti come ricchi scemi: lui è tutt’altro che scemo, con il pallone riesce a fare i punti e anche il grano. Forza NapolaBari!

Corriere dello Sport in abbonamento

Insieme per passione, scegli come

Abbonati all'edizione digitale del giornale. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi