Corriere dello Sport

Rendi la tua esperienza speciale

Home

Calcio

Formula 1

Moto

Motori

Basket

Tennis

Altri Sport

Stadio

Foto

Video

Corriere dello Sport

LIVE

Metodo Ancelotti, c'è un nuovo Napoli

FOTO MOSCA
Al San Paolo contro il Sassuolo il tecnico cambia ancora la formazione. Oggi in campo la decima squadra diversa. Turn-over massiccio per restare in alto

CASTEL VOLTURNO - La decima (minuscola, please) è un richiamo del corpo, non dell’anima, un’esigenza irrinunciabile per deviare il corso dell’acido lattico e starsene a galleggiare in questa dimensione favolistica, ereditata dal Liverpool: si cambia ancora, e c’è la necessità di farlo, avendo consumato tanto ed essendo coscienti d’avere forza, talento e intelligenza per restare sulla giostra e divertirsi a oltranza. La decima (ed è la formazione, ovvio) che va incontro al Sassuolo è la figlia del calcio moderno, d’un Terzo Millennio che va fronteggiato a muso duro e con i muscoli elastici: perché giocare un giorno sì e l’altro pure consuma le energie fisiche ma pure quelle nervose e prim’ancora che germoglino i rimpianti e sempre utile fare un’analisi di se stessi e radiografarsi e rimettersi in discussione.

RIVOLUZIONE - Il decimo identikit del Napoli è indefinito, forse persino indefinibile, vive di pennellate nel chiaro-scuro di Castel Volturno, tra i misteri che hanno ragione di esistere per tenere elevatissima l’attenzione e magari pure la tensione: si riparte e però con un volto completamente nuovo, un lifting massiccio in qualsiasi zona del campo, un ribaltamento (quasi) totale che va dalla difesa, al centrocampo e all’attacco e risparmia (probabilmente, perché guai vivere di certezze) soltanto Ospina, Koulibaly, Allan e Insigne, rimescolando il Napoli per averlo sempre spumeggiante, carico d’autostima, possibilmente anche fresco.

ALL IN - La decima squadra diversa dalle precedenti è la figlia di un’idea nuova, alternativa, che fonde quella filosofia accumulata nell’infinito girovagare sui campi di mezz’Europa d’un allenatore senza paure: il turn-over è sacro, per non rischiare di affogare alla distanza in se stesso, per rinnovarsi, per motivarli tutti e non creare barriere gerarchiche insormontabili. Il resto l’ha fatto il sistema, la ricerca di modificare qualcosa o parecchio, di andare a sollecitare nuove emozioni tattiche per non fossilizzarsi: con il Sassuolo, riappare la difesa sistematicamente a quattro, con due esterni di fascia che spingono (e saranno Malcuit da una parte e Hysaj dall’altra) e restituiscono concetti-base. Ma poi si rimane dentro al Napoli in maniera pressoché eguale, nonostante siano diversi gli interpreti, percé a centrocampo ne succedono e quante, in una specie di all in da far tremare il tappeto verde.

Leggi l'articolo completo sull'edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio

Corriere dello Sport in abbonamento

Insieme per passione, scegli come

Abbonati all'edizione digitale del giornale. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi