Corriere dello Sport

Rendi la tua esperienza speciale

Home

Calcio

Formula 1

Moto

Motori

Basket

Tennis

Altri Sport

Stadio

Foto

Video

Corriere dello Sport

LIVE

Ancelotti ha sempre ragione

Ma Ancelotti ha sempre ragione? Pare proprio di sì, anche quando forza i suoi ribaltoni come ha fatto ieri, cambiando sette giocatori rispetto all’ultima partita con la Roma, cambiando soprattutto tre centrocampisti su quattro, per schierare al centro la coppia Rog-Diawara. Il Napoli ha toccato punte di gioco spettacolare, rifilato 5 gol all’Empoli (e altrettanti ne ha sbagliati), entusiasmato con Insigne (un gol e due assist), Mertens (tre gol e un assist) e alla fine ha fatto segnare anche Milik. Non solo: il tecnico avrà ora la possibilità di mettere in campo contro il Psg la formazione migliore e i giocatori più freschi, a cominciare da Allan. Perché è a questa sfida di Champions che Ancelotti e tutta Napoli tengono davvero, ieri il Psg ha fatto di continuo capolino al San Paolo, forse più dello stesso Empoli, che in certi momenti ha perfino impegnato i più nobili avversari. 
Questa vittoria è un chiaro avvertimento alla Juventus. Dopo l’1-3 di Torino, il Napoli ha preso piena consapevolezza di se stesso. Può giocare in tanti modi diversi (ieri, per esempio, aveva Fabian Ruiz e Zielinski, vale a dire due centrocampisti, sugli esterni), ma non cambia mai la sua linea. E’ una squadra forte dentro che si è avventata su questo pezzo di campionato con rabbia e qualità. Adesso il calendario è dalla sua parte, toccherà alla Juve resistere. L’assalto è lanciato dal miglior attacco del campionato (24 gol) che ieri ha firmato, con i suoi tre esponenti, le 5 reti della vittoria.
Ci sono altri meriti di Ancelotti in questa partita. L’Empoli è una squadra che Carletto conosce meglio di tutti dopo Andreazzoli. Per due motivi, il modulo e la natura dei giocatori. Ieri sera è partito con l’albero di Natale di cui Ancelotti, se non l’inventore, è stato quanto meno il miglior interprete, ma quello che davvero avvicina i toscani all’idea del calcio di Ancelotti è la ricerca della qualità. Il Milan dei numeri 10 giocava con un solo mediano puro, Gattuso, e metteva insieme Pirlo, Seedorf, Kakà e Rui Costa, oltre al centravanti, Inzaghi o Crespo. Con le dovute proporzioni, l’Empoli ieri sera aveva un mediano corridore, Acquah, e quattro centrocampisti tecnici come Bennacer, Traoré, Krunic e Uçan, più Caputo al centro dell’attacco. Il problema, per una squadra siffatta, è l’equilibrio: bene quando ha la palla, molto meno quando la palla ce l’hanno gli altri. Ancelotti lo sapeva bene, così ha vinto la partita, rubando la palla e piegando la gara a suo favore. 

Corriere dello Sport in abbonamento

Insieme per passione, scegli come

Abbonati all'edizione digitale del giornale. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi