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Napoli, Maksimovic: «Con Ancelotti mentalità nuova, sono rinato grazie a lui»

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In questa stagione il difensore serbo ha molto più spazio: «Sarebbe la cosa più bella vincere lo scudetto, è un sogno per tutti»

NAPOLI - L'arrivo di Carlo Ancelotti a Napoli ha cambiato la vita di Nikola Maksimovic. Nei primi mesi della passata stagione il serbo aveva racimolato solo 275 minuti con la maglia del Napoli prima di andare in prestito allo Spartak Mosca. Quest'anno invece è già a quota 632 minuti a fine novembre: «La mia rinascita è partita con lui - ha spiegato il difensore a Radio Kiss Kiss -. Ancelotti ha portato qui a Napoli una mentalità completamente nuova. Sin dal primo giorno di ritiro abbiamo parlato e ci siamo capiti subito, ho lavorato tanto in ritiro per avere questa chance. Koulibaly e Albiol? Kalidou per me è il miglior centrale al Mondo e Raul ha una esperienza enorme. Sono una coppia straordinaria e io con loro imparo molto e sto benissimo».

OBIETTIVI - Maksimovic parla anche dell'ambizione del Napoli: «Napoli sarebbe il posto più bello in cui vincere lo scudetto, è un sogno per tutti. Siamo forti e lo meriteremmo. Ancelotti è arrivato pochi mesi fa, vuole fare qualcosa di importante qui in azzurro, crede molto in noi. So che 8 punti di ritardo dalla Juventus sono molti, ma se questo gruppo e questo allenatore restano insieme allora veramente si può vincere il campionato».

TRA CHAMPIONS E CAMPIONATO - Il difensore serbo analizza le ultime prestazioni dei partenopei: «In Champions ci stiamo divertendo anche contro squadre che puntano a vincere. Al sorteggio tutti dissero che era un gruppo difficile ma ora dipende tutto da noi. Siamo arrabbiati per il gol subito con la Stella Rossa, se la concentrazione cala subito si prende gol, non deve più accadere e stiamo lavorando per questo. Gara col Chievo? Abbiamo provato in tutti i modi, anche il mister con i cambi. Dispiace per i 50mila allo stadio, ma anche per noi perché fino a quel momento eravamo cresciuti tanto, facendo tante cose positive. Il calcio è così, c'è una gara che per tutti è facile ma il pallone non entra e dovevamo pensare subito alla Stella Rossa come abbiamo fatto. Ora c'è una trasferta difficile contro l'Atalanta».

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