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Napoli, Giuntoli: «Cerchiamo nuovi Cavani. Rinnoverò a breve»

Il direttore sportivo azzurro si è raccontato a Sky: «Ronaldo ci è stato proposto, arrivare davanti alla Juventus è un sogno»

ROMA - In una lunga intervista a Sky, il direttore sportivo del Napoli, Cristiano Giuntoli, ha raccontato i suoi inizi, l'arrivo a Napoli e i retroscena di mercato: dalla trattativa andata in porto per Milik a quella che gli azzurri potrebbero mettere in piedi per un "nuovo Cavani", fino al confronto con la Juventus di Cristiano Ronaldo

RINNOVO - «Me lo hanno proposto e siamo vicini: sono contento di restare, mi trovo benissimo a Napoli e con la proprietà».

ARRIVO A NAPOLI - «Ero a vedere una partita del playoff di B, mi chiamarono e mi chiesero un incontro. Pensai che volessero un calciatore, chiesi di posticipare ma mi risposero ‘abbiamo fretta, ti vogliamo incontrare domani mattina’. Chiesi il motivo e mi dissero che erano interessati a me. Non capivo più niente: ovviamente accettai».

STAFF - «Abbiamo cinque osservatori, ci dividiamo i compiti e incrociamo le informazioni anche sul nostro gruppo Whatsapp: è facile e comodo. Se li chiamo anche in piena notte? Quando mi viene in mente una cosa, è quello il momento giusto».

SARRI-ANECELOTTI - «Sarri provai a prenderlo già al Carpi ma non trovammo l’accordo. Ci incontrammo, lui mi disse ‘io non vengo, ma tu arrivi in Serie A’. Quando arrivai a Napoli, il presidente aveva due-tre idee e tra queste c’era Maurizio. Sposai in pieno questa soluzione, lo conoscevo da una vita. Chelsea? Sento spesso Maurizio, ma ho la fortuna di lavorare con Ancelotti: mi sta dando grande soddisfazione e grande amore. Sarri non mi manca come allenatore, ma come uomo sì. Ancelotti? Insieme formiamo una grande coppia: abbiamo vinto cinque Champions in due (ride, ndr). È molto sicuro di sé: si dice che lo sia perché ha vinto, ma la realtà è il contrario. È stata una grande intuizione del presidente. Non credevo sarebbe arrivato a Napoli, non immaginavo potesse accettarla con tale entusiasmo. Sta benissimo qui e ci sta aiutando a crescere».

LASAGNA - «Gli dissi che se avesse firmato col Carpi sarebbe arrivato in Nazionale entro il 2018. Ebbi una soffiata: c’era un video suo e sembrava che uscisse dallo schermo quanto era veloce. Lo presi subito, era febbraio o marzo, sono stato anche fortunato».

TOLISSO - «Il rimpianto più grande? Forse Tolisso, lo avevamo trattato, avevamo l'accordo. Doveva venire a fare le visite, poi il Lione passò i preliminari di Champions e il ragazzo decise di rimanere lì fino alla fine della stagione. L'anno dopo, poi, andò al Bayern. Da un lato ci fu un po' di soddisfazione, dall'altro un grande dispiacere».

TOLISSO - «Il rimpianto più grande? Forse Tolisso, lo avevamo trattato, avevamo l'accordo. Doveva venire a fare le visite, poi il Lione passò i preliminari di Champions e il ragazzo decise di rimanere lì fino alla fine della stagione. L'anno dopo, poi, andò al Bayern. Da un lato ci fu un po' di soddisfazione, dall'altro un grande dispiacere».

CAVANI - «Fortissimo, ma non credo che certi nomi siano coerenti con la filosofia del Napoli. La forza del Napoli è stata sempre quella di avere calciatori con nuove motivazioni, di avere nuovi Cavani».

FABIAN RUIZ E MILIK - «Volevamo prenderlo già al gennaio e strappammo una promessa al procuratore. La cosa assurda e che, quando arrivò Ancelotti, me lo chiese e lo spagnolo era praticamente l’unico calciatore che avevamo già firmato. Una coincidenza incredibile. Milik? Lo portai a Capri, se l’avessi fatto venire a Castel Volturno avevo paura di un contraccolpo. Gli spiegai che stavamo facendo dei lavori, che peraltro era vero».

CR7 E LA JUVENTUS - «Ronaldo ci è stato proposto, è vero. Abbiamo un ottimo rapporto con Mendes dai tempi del rinnovo di Ghoulam, ci sentiamo spesso. Lo propose sia De Laurentiis che a me, io rimasi zitto: quando approfondimmo, ci rendemmo conto che fosse un’operazione fuori portata. Juventus? In questo momento è la squadra più forte d’Europa, mettersela dietro sarebbe un sogno. Poi penso che se ce l’ho fatta contro il Lecce quell’anno, allora posso farcela anche con i bianconeri. È qualcosa di difficilissimo, ma dobbiamo e vogliamo crederci».

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