NAPOLI - « Aspettate qualche giorno» a volte è un modo convenzionale d’esprimersi. E può darsi che ci voglia meno, ormai, per consentire al Napoli e a De Laurentiis di annunciare Victor Osimhen: accadrà probabilmente oggi, o forse no, ma siamo ormai giunti alla lettura delle ultime pagine di quei contratti che sembrano un trattato di diritto del lavoro. Tomo-1: è fatta. E per la «modica» cifra di quarantasette milioni di euro (circa), ai quali aggiungere, contestualmente, la cessione di Orestis Karnezis e quella di Claudio Manzi, il capitano della Primavera (20 anni) che si ritrova a godere della propria occasionissima, vivendo da dentro l’atmosfera della Ligue-1. Poi verranno fuori i centoquaranta caratteri dell’immancabile tweet, la nuova frontiera comunicativa del calcio, che sapranno di fumata azzurra, e che per competenza spetterà - of course - ad Aurelio De Laurentiis.

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Milik e company

Il mercato non sa essere banale, anche quando sembra lo sia: ci sono uomini teoricamente sull’uscio (Allan e Koulibaly), ce ne sono altri che hanno la valigia pronta (Milik) e poi c’è quel fitto mistero che serve, puntualmente, per arricchire un romanzo del quale il calcio non può a meno (cosa sarà di Lozano? E a sinistra, al fianco di Mario Rui, che arriverà? E l’eredità di Callejon a chi spetterà?). Il Napoli ha una sua strategia, dopo aver già acquistato (a gennaio) Rrahmani e Petagna e aver messo le mani su Osimhen: prima di procedere con altre operazioni sarà consigliabile cedere. Milik vuole la Juventus, che non vuole spendere i quaranta milioni (circa) richiesti di De Laurentiis, il quale non vuole Bernardeschi (o semmai lo accetterebbe con una quotazione moderata): ci sono Atletico Madrid e Tottenham che attendono gli sviluppi e nessuna fretta, in Giuntoli, di accelerare su trattative più o meno da indirizzare. [...]

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