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Maradona, Mertens sogna un gol alla Roma da dedicare a Diego

Il belga aveva un rapporto speciale con il campione argentino e vuole onorarlo contro i giallorossi

NAPOLI - Fu come un bacio lanciato nel vento: «Ciao Dries, amico. Sono orgoglioso di te, che hai battuto il mio record perché così il Napoli è ogni giorno più forte. Vorrei che avessimo anche una squadra che mi superi, così potremmo vincere un altro scudetto per la gente di Napoli». E Mertens, l’amico di Diego, prese la 14, la autografò e la spedì tra le braccia del suo dio laico: «Grazie per le tue parole». Sembra passata via l’eternità, certo se ne è andato il tempo, e ora che Diego da lassù, dai megaschermi del San Paolo, lo guarda, Mertens se ne sta avvolto nella sua tristezza, nell’umiltà che gli appartiene e che l’ha introdotta nella ristretta cerchia degli eredi del re, nonostante stia sul trono: «Quando sette anni fa mi hanno proposto di firmare per il Napoli, il mio pensiero è subito andato alle magie che ti ho visto fare in maglia azzurra... Se il mio nome è stato messo vicino al tuo mi scuso, perché non potrò mai essere alla tua altezza, quello che hai fatto per la nostra città resterà per sempre nella storia. Da domani indossare la maglia azzurra sarà una responsabilità maggiore. Ciao idolo, è stato un orgoglio conoscerti». C’è un Mertens pubblico, ormai inevitabilmente social, ed è sintetizzato nel post apparso mercoledì, immediatamente dopo l’addio di Diego, poi ce n’è uno privato, ed è quello che quando la partita con il Rijeka è finita, silenziosamente se ne va in via De Deo, nei Quartieri Spagnoli, per deporre un fascio di fiori azzurri sull’altare che introduce al murales di Maradona.

Napoli-Roma nel segno di Maradona, Bruno Conti porterà fiori ai Quartieri Spagnoli

Nel nome di Ciro

E si ricomincerà da Mertens, centravanti d’una squadra che l’ha sentito questo clima mesto intorno a sé, e non è riuscito a nasconderlo con il Rijeka ma dovrà farlo con la Roma, in una partita che si porterà ancora appresso quella scia di dolore e commozione e che però sembrerà quasi «centrale» per le dinamiche del futuro più immediato. Mertens torna a fare se stesso e le cose gli sono riuscite meglio in questi sette anni, quattro dei quali ormai da attaccante centrale, da capocannoniere di tutti i tempi: 128 gol, già sette più di Hamsik e tredici in più di Maradona. [...]

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