NAPOLI - Come gli diceva Allegri: «Pazienza! Basta che arriviamo a undici e giochiamo». Per Gattuso, ce ne sono ventidue, a dire il vero, fanno praticamente due squadre e non è il caso di piangersi addosso e contare gli assenti, che pure «pesano»: si ricomincia, senza Koulibaly, senza Mertens, senza Osimhen, senza Milik del quale hanno imparato già da un bel po’ a farne a meno, però il capitale umano è ricco, è abbondante, certo stavolta è vietato largheggiare e pure nei cambi e nel turnover sarà indispensabile maneggiarlo con cura, ma c’è di peggio.

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Fatta

Stavolta, probabilmente, non c’è neanche da sforzarsi più di tanto, perché il Napoli, rimescolando ciò ch’è stato recentemente (quindi anche le grarchie) sembra più o meno (ri) fatto: la classica alternanza tra i pali - con il Torino c’era Meret, con il Cagliari toccherà a Ospina e la linea difensiva, ovviamente, non può allontanarsi più di tanto da quella che a naso s’intravede e che si snoda attraverso Di Lorenzo, Manolas, Maksimovic e Hysaj. [...]

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I gol

Gli uomini non mancano e il Napoli ha preferito esagerare quest’anno: deve essere stato per caso o per prudenza o per lungimiranza, chi può dirlo?; ma gli è andata di lusso, perché adesso anche Llorente ha un senso, almeno rappresenta una opzione sulla quale contare, magari nella disperazione. In attacco, qualsiasi schema venga adottato, Lozano andrà a destra, Insigne a sinistra e Petagna fungerà da centravanti. Politano sarà un cambio per le fasce. [...]

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