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Pecci: "Giocatori più decisivi degli allenatori, guardate Osimhen"

FOTO MOSCA

L'ex bandiera del Bologna: "Quando le squadre vincono spesso si danno agli allenatori meriti eccessivi"

NAPOLI - Eraldo Pecci va controcorrente: mentre tutti parlano dei ritorni di Spalletti, Allegri, Mourinho e Sarri, l'ex bandiera del Bologna afferma che il ruolo dei tecnici nel cammino delle squadre non è decisivo quanto quello dei giocatori: "L’allenatore - spiega l'ex centrocampista ai microfoni di 1 Station Radio - si prende meriti che spesso non ha quando la squadra vince e viceversa. Ci sono dei momenti, attimi, che possono valere intere stagioni. Come la palla che scappa a Musso e consente al Milan di segnare contro l’Atalanta, o la topica di Reina sul terzo gol del Bologna. Osimhen? La sostanza è che le partite le vincono i giocatori. La differenza non la fa mai l’allenatore: il Verona di Juric lo scorso anno giocava meglio dello Spezia di Italiano, mentre il Toro quest’anno gioca come la Fiorentina. I viola facevano campionati sottotono pur avendo i giocatori, ora si vede la differenza".

"I giocatori che fanno la differenza sono all'estero"

Ma il ragionamento dell'ex Bologna ha bisogno di una premessa: in Italia non ci sono campioni che vincono le partite da soli. Lo spiega lo stesso Pecci: "Campionato italiano livellato verso il basso? Non sempre andando a comprare calciatori ci si rinforza. Di certo - spiega - i giocatori che ti fanno fare il salto di qualità sono ben pochi e spesso finiscono all’estero. Portare in maniera frenetica un nome nuovo non è per forza un merito, spesso confermare gruppi di livello può essere un fattore".

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