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Napoli e scudetto: con Insigne sognare si può

Il capitano è tornato a segnare su azione firmando una versione speciale di tiraggiro: con lui in forma gli azzurri corrono per il titolo

NAPOLI - La differenza tra le sliding doors e la porta dell'Olimpico? Nessuna: Insigne l'ha azzerata con una versione meno classica del suo tiraggiro da enciclopedia - rasoterra però con effetto - cogliendo al volo l'opportunità servitagli da Elmas e dal destino. Ce ne ha messo per ritrovare il gol su azione in campionato, quasi dieci mesi, però l'impressione è che il colpo gli sia riuscito nel momento migliore possibile. Sì, tempismo perfetto per rilanciare le ambizioni-scudetto della squadra a quattro mesi dal trasferimento a Toronto e soprattutto a un clic dalla fine della storia più grande della sua vita. Si lasceranno, il Napoli e Lorenzo, questo è già scritto e sottoscritto, però a cavallo tra la vittoria con la Lazio e la sfida con il Milan c'è un'altra storia dal finale sconosciuto che all'improvviso è diventata avvincente e appassionante: lo scudetto. Un sogno. Il sogno atteso da un popolo intero da ormai trentadue anni che il capitano e i suoi compagni proveranno a trasformare in delirio nelle prossime undici giornate. Passo dopo passo. Occhi aperti e testa libera proprio come a Roma. A tre giorni dai fischi collezionati al Maradona dopo la sconfitta con il Barça e una prestazione un po' così: la risposta di Lorenzino? Un gol, l'assist a Fabian e una prestazione da applausi. Il famoso tempismo di cui sopra: meglio tardi che mai. Meglio ora. Porte fisse e porte scorrevoli: e in mezzo lo scudetto.

Insigne, scudetto e poi Toronto

E allora, il capitano: quello che incide. Quello che decide: Insigne, in un solo concetto. Il vero Insigne che per lunghi tratti della stagione è mancato soprattutto per una serie di problematiche fisiche - e un po' forse anche per l'inevitabile contraccolpo dell'addio annunciato - ma che domenica all'Olimpico è venuto fuori prepotente. Classe e anima. Delizie e carattere: l'impegno, sia chiaro, non è mai mancato e neanche mai stato in discussione, ma i fischi piovuti con il Barcellona probabilmente hanno sottolineato le aspettative della gente nei suoi confronti. Già: Lorenzo è uno in grado di fare la differenza e senza i suoi colpi, i gol e i lampi sarà decisamente più complesso lottare fino alla fine per quello che ora, oggi più che mai e in attesa di domenica, è diventato un obiettivo concreto: lo scudetto.

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