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Napoli, i soliti fantasmi: troppi cali di tensione, ora Spalletti chiede personalità

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Le grandi sfide sbagliate e le chance sprecate: problema antico a cui il tecnico in questa stagione ha fatto spesso riferimento

NAPOLI - Premessa dovuta: il Napoli è terzo con 57 punti, a tre passi dal Milan e a uno dall'Inter (con una partita in meno), e a dieci giornate dalla fine è ancora al centro della lotta per lo scudetto nonostante un periodo di grande emergenza tra infortuni, Covid e Coppa d'Africa. Detto questo, il Napoli è anche una squadra che disorienta. Che evidentemente non ha ancora trovato la propria dimensione, come si evince dal numero delle occasioni sciupate in campionato e soprattutto dalla doppia valutazione di Spalletti a distanza di una settimana. Citazioni testuali: «Il carattere questa squadra ce l'ha», disse dopo il trionfo dell'Olimpico firmato al 94' con un gran gol di Fabian. «Se non sai reggere le pressioni è chiaro che diventa quasi impossibile vincere: se non reggi le pressioni devi spostarti», l'analisi successiva alla sconfitta del Maradona con i rossoneri nello scontro diretto per il primo posto. Un problema di Dna, forse, considerando che la storia si ripete da anni: dallo scudetto smarrito in albergo a Firenze nel 2018 da un gruppo capace di andare a vincere allo Stadium con la Juve una settimana prima, al fallimento Champions della stagione precedente in casa con il Verona all'ultima giornata. [...]

Napoli, tra doppia personalità e fantasmi

[...] E allora, la doppia missione: è ovvio che qualche problema di natura tattica nello sviluppo e soprattutto nella finalizzazione della manovra offensiva è venuto fuori con maggiore evidenza nelle ultime quattro con Inter (1- 1), Cagliari (1-1), Lazio (2-1) e Milan (0-1), ma il discorso di Spalletti dopo la sconfitta con i rossoneri ha lasciato il segno. [...] Con il Milan, e anche all'Olimpico, ha fatto scalpore la prestazione di Zielinski: Piotr, talento straordinario, soffre da sempre di cali di tensione ma domenica anche Politano, Fabian e Insigne si sono raffreddati sul più bello: nel caso del capitano, però, è impossibile non valutare l’enorme sacrifi cio difensivo che magari - magari, per carità - ne limita la lucidità nell'uno contro uno, negli spunti off ensivi e nelle conclusioni. Sia Lorenzo sia Zielo, come del resto Koulibaly, Ghoulam, Mario Rui, Mertens e Ounas sono reduci dalla delusione-scudetto del 2018 con Sarri; e la rosa che ha mancato la Champions nel 2021 è praticamente la stessa di quella attuale, fermi restando gli inserimenti di Juan Jesus e Anguissa. Il sospetto? Beh, il sospetto è che certi fantasmi facciano spesso capolino.

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