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Di Fusco: "Lotta scudetto avvincente. Il Napoli non è tagliato fuori"

FOTO MOSCA

L'ex portiere azzurro: "Non credo che le altre tre le vinceranno tutte. Meret? Non si è dimostrato all'altezza. Rincon? Persona unica. Riposi in pace"

NAPOLI - L’ex portiere del Napoli, Raffaele Di Fusco, è intervenuto su Vikonos Web Radio/Tv. Ecco cosa ha detto: “Freddy Rincon era una persona gentile ed unica, un ragazzo allegro, sincero, spontaneo oltre ad essere un bel giocatore. Con Boghossian e Cruz arrivò nel 1994 in azzurro, all’epoca il Napoli era allenato inizialmente da Guerini, poi lo sostituì Boskov. Non eravamo una squadra da vertice ma assemblata discretamente, un mix di giovani ed esperti, con me, Cannavaro, Policano, Pecchia, Agostini e Buso, il compianto Imbriani. Ricordo comunque Rincon molto bene, a volte può capitare di non capire l’interlocutore che hai di fronte, con lui invece sapevi perfettamente con chi avevi a che fare. Riposi in pace".

Scudetto Napoli? Può ancora farcela

"Il Napoli? Abbiamo fatto un favore all’Inter ma le cose cambieranno ancora, non credo che le tre squadre vinceranno tutte le partite, quest’anno la lotta al vertice è avvincente e il Napoli non è tagliato fuori. Certo, con la Roma devi vincere per forza, se vuoi lo scudetto devi rischiare, in Champions League sei ormai qualificato. Meret-Ospina? Io vengo da un calcio differente, all’epoca consegnavamo 3 palloni all’arbitro, gli ultimi 20′ si aprivano i cancelli degli stadi, i paragoni sono difficili. La crescita di Alex è stata rallentata da una cattiva gestione, ma anche lui non si è aiutato molto ed è stato condizionato da qualche infortunio. Il Meret di quattro anni fa lo avrei fatto giocare, poi toccava a lui dimostrare di essere da Napoli, purtroppo non è stato messo in condizione. Ora il Napoli deve prendere un altro portiere all’altezza: a mio avviso ci devono essere due portieri, uno per il campionato e uno per la coppa. L’alternanza nella stessa competizione non va bene, la psicologia del portiere è totalmente diversa rispetto agli altri giocatori. D’altro canto – chiude Di Fusco – l’esperienza di Navas e Donnarumma insegna”.

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