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Napoli, tocca a Zielinski rendere brillante la notte al Meazza

Grande inizio di stagione per Piotr: nella mediana della squadra di Spaletti con Lobotka e Anguissa sta dando spettacolo

NAPOLI - Il grande Zielinski: è il titolo di un film che lui, Piotr, continua a recitare da protagonista sin dalla prima giornata della stagione. E finalmente, verrebbe da dire: la purezza del suo talento e la raffinatezza di un patrimonio tecnico raro hanno sempre autorizzato a pensare e a dire che fosse lui il potenziale - e vero - fuoriclasse del Napoli, ma la tendenza alle pause e soprattutto un atteggiamento troppo morbido, a volte indecifrabile, ne hanno sempre rimandato la consacrazione. Bene: quest'anno oltre all'architetto e all'artista si è messo a fare anche l'operaio: fantasia più forza da mediano. Super mix: un giocatore completo, trasformato, decisivo con tale continuità da essere definito un leader. E poi la chiave tattica imprescindibile della squadra: mezzala o trequartista lo dice lui, lo decidono lui e il gioco e la storia cambia. E poi: gol, assist e la personalità di battere (e segnare) un rigore con il Liverpool sullo 0-0 e di ripetersi con i Rangers. Due volte: i famigerati errori di Glasgow che restano e fanno riflettere sui tiratori ma che non macchiano mica una prestazione straordinaria. Un'altra. E ora, cioè domani, il Milan. La sfida per il primo posto: le luci a San Siro dovrà accenderle lui per il Napoli, soprattutto lui. E magari la storia del dischetto scozzese si trasformerà in energia milanese: il grande Zielinski è uno che reagisce. Giusto?

Milan-Napoli, Spalletti a San Siro con una certezza e un dubbio

Pace fatta

E allora, lampi di genio: va così da Verona, dalla prima giornata, e anche ad Ibrox quello offerto da Zielo è stato grande calcio. Meno grandi invece i calci di rigore sbagliati in sequenza, certo, ma tutto sommato Spalletti ha fatto notare il lato positivo della questione: tiro parato, l'arbitro fa ripetere e lui, sullo 0-0, riprende il pallone e si riassume la responsabilità. Ma sbaglia ancora: McGregor, quarantenne alfiere dei Rangers, ci ha fatto un figurone doppio, ma l'aspetto migliore è che anche il popolo azzurro ha comunque dimostrato stima e sostegno incondizionati nei confronti di Zielinski. Già: nella stagione precedente sono stati fischi e critiche anche violente, e ciò significa che la pace è fatta. Alé.

Il dono

Non resta che accendere anche San Siro, insomma. Il Napoli di San Siro: è stato lui, finora, a cambiare le marce della squadra insieme con i complici del delitto perfetto Lobotka&Anguissa; è stato lui a fare gioco, a strappare, a dipingere assist (4) e a segnare gol importanti (3). Non stupisce, non può per uno che in dote ha un talento come il suo e la capacità di utilizzare indifferentemente il destro e il sinistro: piuttosto, a colpire sono l'intensità e la ferocia sportiva dimostrate in campo ogni volta di più. La voglia di incidere, di decidere, di trascinare la squadra: cose mai viste o soltanto raramente. Tempo fa, nel corso di un raduno della Nazionale polacca, Piotr disse di non essere stato ancora in grado di capitalizzare il dono del cielo: bene, sembra proprio che ora ci stia riuscendo.

Le ambizioni

A proposito: con la Polonia andrà al Mondiale e giocherà anche le partite di Nations in programma nel corso della sosta, ma prima di tutto bisogna concludere lo splendido ciclo d’inizio stagione con il Napoli. Già: la partita con il Milan già vale il primo posto in classifica. E mica soltanto la vetta: di questo passo, fermo restando che in testa c’è anche l’Atalanta, in ottica futura lo scontro diretto di San Siro potrebbe significare molto più dei tre punti. Meglio non pensarci. O forse sì: decide Zielinski, come in campo. Fantasia al potere: bella sfida con De Ketelaere, bella notte di calcio. Profumata di ambizioni scudetto: sono sette stagioni che Zielo lo insegue e lo sogna e altrettante che va in cerca della consacrazione. Ecco, magari è la volta buona: l’importante è darsi appuntamento alla stessa ora.

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