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Napoli, le radici di Raspadori: un gol alla bolognese

Primi calci nella Progresso di Castel Maggiore per l'attaccante, poi il Sassuolo

È l’uomo del momento, il volto in copertina. E contro il Bologna sarà più che mai la sua partita. Giacomo Raspadori se ne va in giro per l’Italia e per l’Europa a combinarne delle belle, ma il suo mondo è l’Emilia e le sue radici sono piantate ben salde lì, in quel fazzoletto di terra tra Bologna e la sua Bentivoglio, venti chilometri di pianura lasciando le Due Torri in direzione Ferrara. Lì c’è la sua infanzia, lì a due passi ci sono le sue origini calcistiche, i primi calci dati con la Progresso di Castel Maggiore. E c’è quel nome: Giacomo, come Giacomo Bulgarelli, la storia rossoblù.

Poi il bolognese Raspadori si è spostato più in là, a Sassuolo. Dov’è cresciuto, dove ha conquistato la Nazionale e gli Europei. E da dove ha fatto il grande salto verso Napoli per assecondare il proprio talento. Mancini, ct dell’Italia, decisivo a suo modo nella scelta che gli sta cambiando la vita, sperava proprio questo: che in contesti di maggior prestigio, come la Champions, la sua classe potesse emergere in modo limpido. D’altronde le qualità erano note a tutti anche a diciannove anni quando debuttò in Serie A con De Zerbi.

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Nessuno come lui

Solo Del Piero e Ravanelli, prima di lui, nel 1995 con la Juventus, avevano segnato nelle prime tre partite di Champions. Raspadori è andato oltre: quattro gol nelle prime tre giornate è una statistica che, da mercoledì, appartiene solo a lui e a nessun altro giocatore italiano. Una rete ogni mezz’ora in Europa dietro solo a Lewandowski, Salah e Haaland, in dolce compagnia con Bellingham, Mbappé e Sané nella classifica dei marcatori. Raspadori è tra i grandi del calcio internazionale, accanto a idoli che oggi sono colleghi con cui condividere un sogno. Non stupisce il suo rendimento, il Napoli era convinto fosse destinato a questa carriera, l’ha scelto senza indugi per sostituire Mertens abbracciando l’intesa totale tra De Laurentiis, Giuntoli e Spalletti. 

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Falso nove

L’idea, ripartendo dal Bologna, è di affidarsi a lui come boa che difende palla non col corpo ma con la tecnica. Spalletti lo ritiene perfetto per venire incontro e dialogare coi compagni, ma Raspadori sa fare altro, sa fare tutto: in area è micidiale, lo sa bene l’Ajax, calcia coi due piedi e fa gol anche di testa, svaria su tutto il fronte, è il falso nove ideale per giocare in un certo modo. Se confermata, quella di domani sarà la sesta da titolare consecutiva. Raspadori si è ben integrato in squadra e in città. Sta vivendo Napoli con la sua dolce metà Elisa che documenta tutto sui social. È un ragazzo serio, sereno, felice. Ha investito su se stesso e con merito sta riscuotendo i frutti dei suoi sacrifici.  

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