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Kim blindato dal Napoli: arriva la nuova clausola

FOTO MOSCA

Protagonista assoluto della stagione degli azzurri, ha acceso l’interesse dei più titolati club europei

In Turchia, a dicembre, Spalletti disse una cosa molto interessante sul futuro di Kim: «La vedo dura che possa lasciare il Napoli: si trova talmente bene nella squadra e in questa città. Mi sembra che sia il posto giusto per lui». E Minjae, quasi a confermare che quelle del suo allenatore non furono parole di circostanza, ieri ne ha fatta una da scugnizzo sui social. Sì: ha postato una foto di gruppo, per la precisione la festa del gol di Rrahmani con la Juve, che lo ritrae a mimare proprio con il collega quell’espressione già sparata in diretta tv a Bergamo dopo la vittoria con l’Atalanta: quel, «Mamma miaaa», accompagnato dall’inequivocabile gesto con la mano chiusa a becco con le dita rivolte verso l’alto, che è di certo in cima alla sua personale classifica degli stereotipi italiano-partenopei. In calce, una frase che la dice lunga: «Stile napoletano». Napoletano di Corea, lui. Un uomo spogliatoio e un fior di difensore che in virtù di un rendimento da Mostro - come da soprannome - ha catalizzato l’attenzione di mezza Europa. Con lo United in prima fila. Nel suo contratto, come ha spiegato Giuntoli, c’è una clausola rescissoria variabile, valida esclusivamente per l’estero ed esercitabile dal 1° al 15 luglio che parte da una base di 48 milioni di euro, ma di recente il ds ha incontrato l’entourage di Kim per provare a modificare i termini: si lavora per ritoccare il suo ingaggio e soprattutto per aumentare a 65 milioni almeno il valore minimo della clausola. Come a dire: a difesa del difensore.

Un sogno

E allora, questione di stile: c’era una volta il Gangnam Style coreano, quello cantato e ballato da Minjae dopo la sua prima cena in ritiro con la squadra a Castel di Sangro, e ora c’è quello napoletano. Il Mamma-mia social che ormai è una specie di mantra per lui. E il discorso di Spalletti sulla sua identità azzurra, un concetto pronunciato commentando l’interesse di club come lo United e il Psg, assume connotati decisamente importanti. Importanti quanto la stagione di Kim: un portento, un erede di Koulibaly talmente bravo da strappare in un clic quel velo di nostalgia che accompagna inevitabilmente i grandi come Kalidou. Un acquisto super, quello del ds Giuntoli; un giocatore che in pochi mesi ha stravolto letteralmente la sua esistenza di calciatore passando dal Fenerbahce al Napoli, dall’Europa League a una Champions da protagonista, dalla Super Lig turca a un’entusiasmante cavalcata verso lo scudetto. E in mezzo il Mondiale con la Corea del Sud, il primo della sua carriera, con tanto di qualifi cazione agli ottavi e sfi da con il Brasile. Un sogno.

La clausola

Momento favoloso, insomma. Perfetto o quasi, anche perché domenica arriva al Maradona la Roma di Mou e la strada fino a maggio è lunga e incerta nonostante i 12 punti di vantaggio sul Milan (13 su Lazio, Inter e giallorossi). Lui, come dice Spalletti, da queste parti ci sta che è una meraviglia, ma il mercato è un pericolo costante e l’idea di alzare le difese è sacrosanta. Anzi: Giuntoli ha dichiarato che l’attuale clausola parte da 48 milioni ma è variabile, cioè il valore aumenta a seconda di una serie di parametri legati al club eventualmente interessato, ma l’idea sulla quale lavora insieme con il manager di Kim è di rinnovare il contratto ritoccando sia l’ingaggio da 2,5 milioni sia la clausola stessa: 65 milioni di base, dicevamo. Un muro più alto a difesa del Mostro.

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