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Il Napoli di Maradona colpiva al cuore

ANSA

La squadra di Diego? Non si tocca...  

Convocazione ad horas allo chalet di Peppino cameriere a Mergellina per commenti di nostalgia e dura opposizione alle dichiarazioni dell’allenatore dell’Atalanta Gasperini: il Napoli di oggi è più forte di quello di Maradona. 
Azz, è uscito pazz ‘o pallone, sbotta Salvatore pittore di alici. Ma l’ha mai visto il Napoli di Maradona questo qua, chiede Saverio Malaspina ragioniere. Certo che l’ha visto, col binocolo, sottolinea Gennaro Piromallo salumiere. Col binocolo sì, conferma don Ciccio portiere di palazzo, ‘o signurino giocava nel Pescara di Galeone e incontrò il Napoli di Diego quattro volte. E come finì, come finì, domanda Camelo Mirabello regista di teatro popolare. Una volta finì 6-0 e un’altra volta 8-2, informa Pasquale Pazienza giornalista on-line. Sotterrato dal Napoli di Diego ‘sto signurino, sottolinea Enrico Pignatiello baritono mancato al San Carlo. 

‘O Napule ‘e Maradona non si tocca, proclama don Ciccio portiere di palazzo. Attenzione, irrompe Pasquale Pazienza giornalista on-line, Gasperini al Napoli di Maradona segnò, su rigore, quando finì 8-2. Bella soddisfaziona, ironizza don Peppino parcheggiatore allusivo. Guagliò, ‘sto Casperino è piemontese, avverte Giacomo Frollo pasticciere alla Pignasecca. Vuole mettere zizzania, afferma Totonno Speranza direttore di centro commerciale. Ma quà zizze e zizzania, esclama Gennaro Piromallo salumiere, Gasparetto offende e basta. ‘O Napule ‘e Maradona è stato una favola, un sogno, un mito, una canzone, un film, proclama Salvatore pittore di alici. 
Il Napoli di Maradona si batteva contro l’Inter di Pellegrini, la Juventus di Platini e Boniek, il Milan di Sacchi e degli olandesi, informa Pasquale Pazienza giornalista on-line. E con la vittoria di tre punti oggi scappi, allora con due punti non andavi lontano, sottolinea don Ciccio portiere di palazzo. Questo Napoli è fantastico, ma il Napoli di Diego era bello, commenta Saverio Malaspina ragioniere, e scioglieva ‘o sangh dint’’e vvene. Mo’ vene Casperino e sentenzia, non bastava Cassano quando disse che quelli che giocavano con Diego erano degli scappati di casa, dichiara con forza Giacomo Frollo pasticciere alla Pignasecca. E’ tutta invidia, proclama Peppino cameriere. Ma ‘sto Gasperini non è quello che alla vigilia di Atalanta-Napoli disse che avrebbe fatto una trapanata agli azzurri, chiede Salvatore pittore di alici. Poi l’ha presa sui denti come col Napoli di Diego, commenta Saverio Malaspina ragioniere. 
Ma Casperino perché non si fa i fatti suoi, esclama don Peppino parcheggiatore allusivo. Noi oggi vinciamo, ma con Diego abbiamo visto il paradiso, si esprime commuovendosi Gennaro Piromallo salumiere. Questo Napoli ci riempie gli occhi, quello di Diego ci prendeva il cuore, proclama don Ciccio portiere di palazzo. Che tempi, che ammuina, che tamburi, che striscioni e che magnata la sera del primo scudetto, una festa irripetibile, ricorda Salvatore pittore di alici. 
Gasperini parla di calcio moderno, interviene Pasquale Pazienza giornalista on-line. Perché il Napoli di Diego giocava a calcio-balilla, domanda Giacomo Frollo pasticciere alla Pignasecca. Se vogliamo, anche Aurelio un giorno disse che cazzo avete vinto con Maradona, ricorda Salvatore pittore di alici. Sono i negazionisti del ventunesimo secolo, sottolinea Saverio Malaspina ragioniere. Gasperini ha voluto fare una plusvalenza tra il Napoli di Diego e questo di Spalletti, osserva Carmelo Mirabello regista di teatro popolare. ‘E pus-valenze, esclama don Peppino parcheggiatore allusivo, attenzione, portano in galera. 

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