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Missione Osimhen: raggiungere Higuain e Immobile

LAPRESSE

Dieci gol nelle ultime otto partite: media che fa sognare, il record in campionato è di 36 marcature

NAPOLI - Questo è un viaggio ai confini dell’impossibile, che si affronta (ovviamente) nell’ignoto, è cominciato neanche tanto tempo fa e però procede, avvolto nell’incognita che il calcio - o la vita - riserva. Questo è un tour dell’anima che Victor Osimhen, magari inconsapevole, ha avviato recentemente l’8 gennaio, a Genova (Marassi), che poi ha continuato in giro per l’Italia e per l’Europa, senza porsi limiti, procedendo per tappe e inseguendo Gonzalo Higuain e Ciro Immobile, i re del gol di tutti i tempi, che sono lontani, sembrano inavvicinabili e quindi irraggiungibili ma che nella fantasia e con l’ottimismo si potrebbero anche scorgere. Servirà un percorso perfetto, ovvio, o riprodurre fedelmente ciò che Osimhen è stato in questo tempo riconquistato, dopo aver dovuto rinunciare - pure stavolta - a qualche partita, quattro per la precisione, che la sorte gli ha negato nella prima parte della stagione.

Fenomeno

A trentasei reti in campionato ci potrebbe arrivare solo un fenomeno paranormale, capace di fotocopiarsi, di continuare imperterrito con il ritmo impressionante che ha spalmato nelle sue ultime otto giornate, in cui ne ha fatti dieci (e sbagliati parecchi), arrivando a quota diciannove: sono pochini, ovvio, rispetto a quella massa uniforme e maestosa che appartiene a Higuain e a Immobile, ma costituiscono una base, in queste ultime quattordici gare che restano. E magari sarà per questo, o forse no, che Osimhen quando esce, mancassero anche soltanto otto minuti alla fine (come a Empoli), un po’ mette il broncio, almeno fino a quando non realizza che è giusto così, che c'è un calcio anche per gli altri e che ogni tanto rifiatare ha un suo perché. Dieci reti in otto sfide fanno 1,37 a partita che disegnano una proiezione fantastica e anche fantasiosa, un giochino perverso per gli amanti del no limits che lascerebbero atterrare Osimhen persino al di là di quei mostri sacri: ma è vietato appiattirsi, peggio ancora placarsi.

Percorso parallelo

Alla 24ª della stagione 2015-2016, Higuain aveva cinque reti di vantaggio sull’attuale Osimhen, si limitò a segnarne altri dodici, lo fece in nove partite, digiunò per quattro (tre di squalifica), riuscì a concedersi una tripletta e due doppiette; e Immobile, anno di grazia 2019-2020, sempre nello stesso momento, ne aveva addirittura sette in più, gliene servirono “solo” dieci per eguagliare El Pipita, tra cui una tripletta.

Continuità

Non basterebbe (non basterà) la continuità, né la normalità di un attaccante che comunque, andando a ritroso, dal Bologna in poi - era “l’altro” campionato, prima della sosta del Mondiale - ne ha segnati diciassette in quindici giornate. Niente male si direbbe, se i trentasei non fossero quasi dall’altra parte della luna... Ma la storia, per essere ulteriormente abbellita, richiede numeri pazzeschi: e chissà se è vero che niente è impossibile.

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