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Napoli-Eintracht, incidenti tra tifosi: la giustificazione di un arrestato

ANSA

Emergono ulteriori aggiornamenti rispetto a quanto accaduto mercoledì a Piazza del Gesù e sul Lungomare in occasione della sfida Champions

Uno dei cinque ultrà del Napoli arrestati dopo gli scontri avvenuti mercoledì in occasione dell'incontro di Champions League contro l'Eintracht si è giustificato. Ha motivato il loro comportamento spiegando che si sono radunati entrando poi in azione "perché era giunta voce che stessero devastando Napoli" in riferimento ai tifosi tedeschi. Il tutto è accaduto nel pomeriggio in pieno centro storico in Piazza del Gesù col coinvolgimento di 200 napoletani, entrati in azione - come è stato da loro stessi ribadito - "per difendere Napoli". Decisivo è stato l'intervento delle forze dell'ordine. Alcuni degli ultrà napoletani sono stati ripresi a volto scoperto, con fumogeni e petardi.

Napoli, la giustificazione di un ultrà dopo gli incidenti 

Tanti i provvedimenti nei giorni successivi per entrambe le fazioni. Nei confronti dei supporter azzurri arrestati, ad esempio, la Procura di Napoli ha ipotizzato i reati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata, lesioni personali aggravate nei confronti di sette agenti, e il lancio di oggetti atti a offendere. Il giudice ieri ha convalidato l'arresto per tre per napoletani e per tre tedeschi. Per un napoletano è stata disposta la scarcerazione. L'altro ieri è stato invece condannato a due anni e mezzo di reclusione (al termine di un processo celebrato per direttissima) il quinto tifoso partenopeo arrestato.

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