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Napoli, parla l’assessore: “Boom del turismo grazie allo Scudetto”

ANSA

Il trionfo della squadra si è rivelato un volano straordinario per le attività commerciali della città

NAPOLI - Lo scudetto è come il Vesuvio: se ne parla ovunque, lo cercano i turisti, si fa ammirare, è diventato attrazione. Arrivano da ogni parte del mondo: Argentina, Sud America, Australia, Francia, Corea, Georgia. I numeri del 2023 sono da record e uno dei meriti, oltre alla crescita indipendente della città, è da attribuire al traguardo in campionato della squadra di Spalletti e alla scia d’amore che conduce ogni giorno, da mesi, i curiosi a Largo Maradona, ai Quartieri Spagnoli, ad ammirare il murale dedicato al campione argentino. I numeri sono emblematici: si è registrato un +30% rispetto ai dati del 2022, anno record prima dei nuovi flussi. Dal 25 aprile e fino al 4 maggio, data dello scudetto, Napoli ha accolto oltre 400mila arrivi tracciati, ovvero individuati attraverso prenotazioni per alberghi, B&B e ogni altra struttura ricettiva.

Impatto

Napoli è ovunque, è nei pensieri dei turisti, è tra le prime mete per chi sceglie di viaggiare: «Per il ponte del 2 giugno è la prima città in Italia per gli italiani per numero di prenotazioni su Booking». Ad annunciarlo, fiera, è Teresa Armato, Assessore al Turismo e alle Attività Produttive del Comune di Napoli. «Lo scudetto ha contribuito ad aumentare l’appeal di Napoli. Il dato premia la città e orienta la nostra programmazione istituzionale in ambito turistico. Oltre alla crescita in termini di presenze, è aumentata anche la media delle notti trascorse in città, ora pari a quattro. Stiamo vivendo una stagione indimenticabile». Da marzo in poi si è registrato il sold-out per tutti i weekend fino alla fine dell’estate, nei giorni della festa introvabili anche semplici stanze e prezzi altissimi per le poche rimaste, «nelle festività pasquali abbiamo registrato 250mila turisti» e, ha aggiunto l’assessore Armato, «durante le settimane della vittoria dello scudetto siamo arrivati a oltre 400mila presenze tracciate, senza contare i rientri in auto dei napoletani che vivono al nord o all’estero».

Effetto Diego

Tra i luoghi preferiti da visitare, soprattutto dagli stranieri, c’è Largo Maradona dove brilla il murale dedicato a Diego: «Prima i Quartieri Spagnoli erano considerati in un certo modo - spiega il presidente della II Municipalità, Roberto Marino - ora sono polo di attrazione turistica e per questo serve equilibrio tra la folla, le tante attività presenti e la vita da tutelare dei 18mila residenti che reclamano quieto vivere». Durante i giorni caldi è stato regolamentato il flusso di presenze con l’aiuto di tutor, polizia locale e protezione civile: «Vico San Sepolcro è stato scelto per salire e Vico Giardinetto per scendere». La guida turistica Valeria Cacciapuoti dell’associazione Le Capere fa notare: «Il murale di Maradona è diventato una sorta di tempio laico dalla sua dipartita. Di solito le opere di street art, perché tali, sono destinate a scomparire col tempo, invece il suo murale, nato nel 1990 ad opera di Mario Filardi, col restyling nel 2017 di Francisco Bosoletti, street artist argentino, ha subito un’evoluzione ed è diventato oggetto di pellegrinaggio da parte di visitatori provenienti da tutto il mondo. Per loro, lì c’è la tomba di Maradona».

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