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Napoli, Champions in zona Mazzarri

Azzurri noni, a meno sette dal quarto posto: sabato contro il Genoa parte la maratona decisiva

La realtà della classifica, unita al rendimento della squadra nelle ultime 11 partite, consiglia un atteggiamento molto prudente nel gioco delle previsioni della corsa Champions: il Napoli è nono a 25 punti dall’Inter, cui gradualmente sta passando testimone e scudetto; 18 dalla Juve; 17 dal Milan; e soprattutto a 7 dall’Atalanta e dal Bologna, quarti. L’obiettivo più plausibile, svincolato dalle leggi aritmetiche che ancora tanto concedono e anzi legato esclusivamente alle regole del buon senso, è insomma il quarto posto. L’ultimo vagone dell’Euro-star della romantica coppa dei campioni. E ricca, blasonata e affascinante per il pubblico e i giocatori ambiti sul mercato. Valutazioni premature, per il momento, perché prima di tutto bisognerà cambiare ritmo affinché cambino anche la musica e le prospettive: senza giri di parole, se il Napoli vuole che la qualificazione alla prossima Champions non si trasformi in una chimera o peggio in un miraggio da insolazione desertica fino al 30 marzo, deve ricominciare a vincere. Subito, sabato. E poi ancora. E ancora meglio se le vittorie in fila saranno tre, tanto per gradire. È un consiglio del calendario: tra due giorni c’è il Genoa in casa, poi le trasferte di Cagliari (25 febbraio) e Reggio Emilia con il Sassuolo (28 febbraio, recupero 21ª giornata). A seguire guai grossi per tutto il mese di marzo, il termine ideale ma ragionevole di questo percorsi a ostacoli: arrivano Juve (3) e Torino (10) al Maradona, si va a San Siro a sfidare l’Inter (17) e per finire, dopo la sosta, scontro diretto che più non si può con l’Atalanta. Il giorno 30: la data in cui sarà possibile stilare il bilancio finale delle concrete possibilità di qualificazione del Napoli.  

Il Napoli deve vincere subito

Il piano, insomma, è questo: semplice, nella sua enormità. Diciamo chiaro ma non tondo, anche perché di mezzo ci saranno l’andata e il ritorno degli ottavi di Champions con il Barça: mercoledì l’atto primo, il secondo a Barcellona il 12 marzo. Due storie tese nella tensione di un romanzo internazionale che in questo momento galleggia tra le spy story di le Carrè e un thriller: misteri, suspense, inversioni improvvise, problemi a gogò. Fatto sta che Mazzarri non ha alternative: sabato deve battere il Genoa, punto. Ma bisogna trovare al volo la quadra e poi anche vedere se il Genoa sarà d’accordo: insomma, il Napoli dovrà giocarsela con personalità, idee e con l’atteggiamento che gli compete. 

Napoli, la verità

Dal 25 novembre a Bergamo, giorno della prima di Walter e anche della prima e unica vittoria in trasferta del suo carnet, la squadra ne ha viste e affrontate di cotte e al sangue: le attenuanti sono notevoli tra assenze, casi di mercato, varie ed eventuali - basti pensare che solo da poche partite i dati fisici sono diventati buoni dopo le macerie della prima gestione tecnica -, ma i numeri restano impietosi. Listone: 4 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte in 11 partite; 14 punti e una media di 1,27; 8 gol segnati e 14 subiti; 5 trasferte consecutive senza reti come non accadeva dal 1979 (Juve, Roma, Torino, Lazio, Milan). Nel frattempo, il Napoli è stato eliminato agli ottavi di Coppa Italia dal Frosinone (4-0 al Maradona), e l’allenatore in piena emergenza ha cominciato ad alternare la difesa a tre/cinque con il 4-3-3. Insomma, un po’ di scossoni che magari potrebbero rivelerarsi scosse di assestamento. Tutto dipende dalla maratona che comincerà sabato e si concluderà il 30 marzo: i 42 giorni della verità all’ultimo sospiro. La Champions in zona Mazzarri.  

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