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Napoli, Lukaku e l’incredibile record: obiettivo 400 gol

In 15 anni di carriera ha segnato 387 reti con otto club e il Belgio. Il primo nel 2009, l’ultimo al Parma 

Romelu Lukaku ha preso casa in una zona riservata della terra flegrea non lontana dal centro sportivo di Castel Volturno, avrà privacy da vendere, una bella piscina e tanto, tanto spazio in giardino. Un bel po’ di prato libero dove collezionare quei tredici palloni che mancano per raggiungere un obiettivo straordinario. Storico, per la carriera di uomo - un omone - di 31 anni che ha trascorso gli ultimi 15 della sua vita a invadere le aree di rigore di mezzo mondo: 400 gol. Ora è a quota 387 e manca poco, pochissimo. E quando accadrà, beh, è possibile che Rom stapperà una magnum del migliore champagne e per innaffiare i compagni di squadra come i piloti di Formula 1. O forse no, chissà. Di certo quando succederà, accantonando un po’ la scaramanzia e riferendosi alla certezza delle statistiche che lo vogliono sempre in doppia cifra sin dal debutto in prima divisione belga, Lukaku sarà un giocatore del Napoli. Una squadra - e un popolo - a cui ha già dato un saggio del vizio preso a 16 anni, quando era soltanto un ragazzo (un ragazzone) con le treccine dell’Anderlecht, il primo club che ha creduto in lui, belga con genitori del Congo, e che un giorno lontano lo aspetta per dire insieme bye bye al calcio. A suo tempo, c’è ancora da fare. Un bel po’ di cose: superare i 400 gol dopo averli acciuffati, conquistare finalmente lo scettro dei cannonieri di Serie A al quinto tentativo, aiutare il Napoli a rinascere, vincere con Antonio Conte dopo averlo già fatto all’Inter. E qui, è quasi certo, sarà il signor Antonio a non derogare dalla scaramanzia.  

La mezzora di Lukaku

Romelu, insomma, sta continuando a ritagliarsi tutto lo spazio necessario a celebrare le gesta di un grandissimo centravanti. L’ultimo passo prima della sosta, il gol numero 387 tra quelli segnati in carriera tra i campionati e le coppe con le squadre di club e le partite giocate con la nazionale belga - ed escludendo le formazioni Under - l’ha compiuto con il Napoli: al minuto 92 della partita vinta contro il Parma al Maradona, e a mezzora precisa dal suo esordio al 62’, il sinistro dell’1-1 nello stadio del dio mancino del calcio. Olé. Una lunga storia d’amore iniziata il 22 agosto 2009, poco più di 15 anni fa: Zulte Waregem-Anderlecht 0-2, Lukaku entra al 69’ e segna il bis all’89’. Ancora mezzora: a 16 anni e 101 giorni diventa il marcatore più giovane di sempre del torneo e a fine stagione si laurea capocannoniere con 15 reti.  

La carriera di Lukaku

A seguire, dopo un altro po’ di Anderlecht, il passaggio in Premier al Chelsea e poi al West Bromwich; all’Everton; al Manchester United dove gioca con McTominay; di nuovo il Chelsea, con Gilmour nelle giovanili a guardare lui e gli altri big; e a seguire i due anni all’Inter di Conte; il Chelsea ter (riacquistato per 115 milioni); il ritorno all’Inter e il passaggio alla Roma in prestito dai Blues; e per finire il Napoli. Che lo ha acquistato per 30 milioni più fino a 15 di bonus sulla futura rivendita, e con cui ha firmato per tre anni. A titolo definitivo, scadenza 2027: 400 reti e sto. Anzi no: l’idea è fare anche di più. Con il signor Antonio in panchina, in quel biennio magico che è passato alla storia della sua carriera come quello del miglior Lukaku di sempre, ha realizzato 64 gol in 95 partite (47 in 72 di campionato): la media di una rete o 121,2 minuti. Domenica prossima a Cagliari, dopo aver lanciato la vittoria contro il Parma e dopo averci dato dentro a Castel Volturno, rinunciando volontariamente alla convocazione del Belgio, ricomincerà la cavalcata verso la gloria dei bomber: quota 400 gol dista appena 13 passi. Niente pronostici, niente previsioni, appena una sensazione: è partito il conto alla rovescia.  

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