Ai suoi ritmi fa notizia anche una sostituzione sfiorando il novantesimo. Ma Scott McTominay sta bene, contro la Fiorentina è uscito solo per un affaticamento, l’accumulo delle energie in una partita dispendiosa, in un campionato che sta attraversando giocandole tutte. Domenica scorsa la ventiquattresima consecutiva da titolare, una sorta di insostituibile che al minuto 86 ha avvertito la lecita e umana necessità di farsi da parte, ma solo per ricominciare. Scott si prepara per un’altra sfida, quella di domenica a Venezia, nel classico ruolo di giocatore senza ruolo, il paradosso del suo calcio, il pregio principale che spinge Conte a osare, provandolo in ogni angolo di erba sapendo di poter ricevere semp re risposte incoraggianti.
Il pilastro del Napoli: Conte si affida a McTominay
McTominay è l’ago della bilancia di un modulo elastico in cui nessuno sta fermo e le posizioni variano fino a confondere gli avversari. Contro la Fiorentina la rete del vantaggio di Lukaku è arrivata grazie a un movimento perfetto: ha ricevuto palla sul centrosinistra con un arco interno e una conclusione insidiosa che ha sorpreso anche l’amico ed ex compagno allo United, De Gea. Ha creato molti problemi, McTominay, in quel triangolo virtuale in cui si muove leggero e con disinvoltura. Finto esterno, finta mezzala, centrocampista totale che si allarga quando occorre e poi torna a giocare dentro al campo senza mai dare punti di riferimento agli avversari. Solo i compagni sono preparati ai suoi percorsi. Lo pescano bene, tra le linee o in orizzontale, e quando la palla non arriva pulita allora è lui che va a riprendersela: per info chiedere a Ndour della Fiorentina vittima di una spallata pulita in cui c’è tutto il senso leale ma forte dello sport di Scott. Scuola Premier, dove i ritmi sono alti e non c’è spazio per riflessioni ulteriori. Si corre veloci verso la palla o la porta. L’ha quasi centrata sempre nel primo tempo, domenica, con un tiro potente ma esterno dopo l’ennesimo inserimento vincente in area.
Napoli, McTominay le gioca praticamente tutte
E poco importa, alla fine, se nella classifica di chi ha corso di più, strano ma vero, stavolta è finito quarto (comunque più di undici chilometri), con l’amico Billy Gilmour primo. Ha riempito la partita di tanto altro (100 per cento di precisione nei passaggi, tanta qualità) e ora si sta ricaricando per un nuovo appuntamento. Martedì alla ripresa è stato valutato, fisicamente sta bene, con la Fiorentina - come detto - era uscito solo perché affaticato. Lo aveva confermato già Conte in conferenza. La partita, d’altronde, era stata intensa, senza soste. McTominay si era concesso il lunedì di riposo pranzando a Marechiaro con Gilmour - definitivo Maestro sui social - e alla ripresa era già in campo pronto a ricominciare. All’orizzonte il Venezia.
Il colpo McTominay: quanto è costato
Il Napoli, intanto, si gode l’acquisto perfetto, il colpo da trenta milioni accolto al tramonto dell’estate dopo una corte serrata ma sapiente: Conte sapeva sin da subito, conoscendolo bene, cosa avrebbe potuto ricevere in cambio. McTominay, che oltre a giocare sempre è anche il vice-bomber della squadra dietro Lukaku con sette gol, è partito quasi seconda punta in una sorta di 4-2-4 che diventava 4-2-2-2 accanto al belga, poi ha fatto un passo indietro, mezzala nel 4-3-3, fino ad avanzare di nuovo, solo apparentemente defilato verso Spinazzola sull’out mancino, in questo 3-5-2 che è tale solo in partenza, in cui c’è da correre, rincorrere e costruire. Ci pensa McTominay tra uno sprint e l’altro, un tiro (vincente), un assist, un recupero e quel sorriso fiero di chi oltre a dare tutto si diverte un mondo. È pur sempre calcio.