In castigliano, la lingua madre dell’andaluso Rafa Marin, esiste un’espressione che potrebbe ingannare: enhorabuena! Che non significa alla buonora, finalmente, bensì complimenti. Nello specifico, se a Monza come sembra toccherà davvero a Rafa completare la coppia centrale insieme con Rrahmani, sarebbero ammesse anche le traduzioni alternative: considerando che in otto mesi di campionato ha collezionato appena due presenze e 23 minuti e che l’esordio al Maradona è andato in scena soltanto lunedì, la prima da titolare in Serie A sarebbe un grande traguardo. Inseguito, sognato e alla fine centrato con caparbietà: una piccola favola in una stagione da incubo.
Napoli senza Juan Jesus
Un percorso inverso rispetto a Juan Jesus, di fatto la prima alternativa a Rrahmani e Buongiorno, una sorta di terzo titolare con 15 presenze, 12 dal primo minuto. Quella contro l’Empoli, però, è stata l’ultima: il problema muscolare che lunedì l’ha costretto ad abbandonare la sfida a 18 minuti dalla fine s’è rivelato peggiore del previsto. Stagione finita: «Il calciatore azzurro si è sottoposto presso il Pineta Grande Hospital a esami strumentali che hanno evidenziato una lesione distrattiva del muscolo semimembranoso della coscia destra», si legge nella nota diffusa del club. Un infortunio simile a quello che ha escluso Neres dai giochi per 49 giorni: considerando che il campionato si concluderà il 25 maggio, va da sé che il Napoli dovrà fare a meno di Juan Jesus nel clou della corsa scudetto. Un’emergenza continua: è dalla trasferta di Bergamo con l’Atalanta, datata 18 gennaio, che Conte non riesce a preparare una partita al completo. Jesus assente certificato, Buongiorno a forte rischio convocazione: le sue condizioni saranno monitorate fino alla fine, ma dopo aver disertato Bologna ed Empoli dovrebbe fermarsi anche per il weekend di Pasqua.
Rafa Marin, il percorso
E così, vamos Rafa. Marin. Il secondo acquisto estivo del Napoli ma l’ultimo a giocare in campionato dopo Buongiorno, Spinazzola, Neres, Lukaku, McTominay e Gilmour. Finora, per lui, due presenze dal primo minuto in Coppa Italia contro Palermo e Lazio e per il resto briciole in campionato: 5 minuti all’Olimpico ancora contro la Lazio, poi i 18 al posto di JJ contro l’Empoli. Conte ne ha elogiato impatto e attitudini. «È rimasto zitto ad allenarsi, ha lavorato tanto e ha mangiato tanta erba». Davvero un comportamento da rarissimo professionista del calcio e della filosofia zen, al netto dei 22 anni d’età e di una parabola imprevedibile: arriva per 10 milioni dal Real che si tiene la recompra e non gioca mai; a gennaio lo chiedono in tanti, compreso il Como di Fabregas, ma alla fine la spunta il Villarreal che lo aspetta a braccia aperte. Rafa organizza anche il trasloco ma alla fine il Napoli non prende un sostituito e non parte. A seguire, l’Under 21 spagnola lo esclude dal giro di convocazioni di marzo.