NAPOLI - È una piccola grande rincorsa quella che la città sta caricando. Quanto lunga lo dirà il tempo e i prossimi verdetti. Napoli è silente nel suo stesso caos. Si è trincerata dietro uno stato di attesa spinta da una radice di scaramanzia e una naturale curiosità rispetto ai prossimi eventi. Lo scudetto non è più un miraggio ma neppure un pesce già nella rete o un gatto nel sacco. Va ancora conquistato, volendo blindato, e le parole di Conte fanno sempre rumore, lui che illumina i tifosi e la squadra sul capitolo vittorie della materia storia. Ecco perché la città, che ha accolto migliaia di turisti nell'ultimo mese e tanti altri ne aspetta da qui all'estate, non presenta ancora colori che sappiano di gloria. Ma prega i suoi santi marcatori: al centro storico è comparsa l’immagine di McTominay in un’edicola votiva.
Napoli, attesa per lo scudetto
Le bandiere però sono poche, gli striscioni quasi del tutto inesistenti, molti balconi presentano ringhiere spoglie ma dove lo spazio c'è. In provincia gli ambulanti hanno ripreso a vendere gadget tricolore. Al massimo c'è chi compra, ma nessuno ancora espone. Conserva e prepara. Sul web sono spuntati già festoni col quarto tricolore. La domanda è aumentata. La festa è pronta, o quasi, ma non sono ancora maturi i tempi delle sfilate, eccezion fatta per l'accoglienza dei giocatori a Capodichino sabato dopo la vittoria di Lecce. Resiste prudenza, salvo rari casi. Ci sono tatuatori già al lavoro perché i clienti hanno fretta. Rischiano sulla propria pelle. La teoria è molto semplice: meglio anticiparsi. Le prenotazioni, dopo, farebbero slittare l'appuntamento a festeggiamenti ormai conclusi. In sintesi, col 2023 c'è una differenza abissale.
In città si predica calma
Allora, due anni fa, lo scudetto era in banca già prima dell'arrivo della primavera. Si infastidì anche Spalletti che a spasso con la sua Panda chiedeva agli scenografi del centro di andarci piano con l'addobbo della città. Quest'anno, a tre giornate dal termine, con un margine di tre punti dall'Inter che è solo in parte rassicurante, nessuno ha voglia di anticipare i tempi o di forzarli. Accadrà tutto per inerzia. Molti dei turisti arrivati da ogni parte del mondo erano convinti di ritrovarsi immersi in una città colorata d'azzurro. Qualcuno ha dovuto spiegargli che non è ancora il momento del raccolto, anche se in giro, da qualche parte, di folclore ce n'è comunque. Basta girare o farsi consigliare.
Folclore e turisti aspettando il Tricolore
Claudio Di Dato, famoso acquafrescaio di Via Chiaia dove poter gustare la dissetante limonata a cosce aperte, ha posizionato nel suo storico chiosco una lavagna con le "quattro giornate di Napoli". Di campionato, s'intende. La prima è andata. Con tanto di risultato aggiornato: Lecce-Napoli 0-1. Così anche i turisti s'informano. Salendo al Vomero, a Via Luca Giordano, c'è un tifoso ormai famoso che due anni fa aveva addobbato casa con tutte le maglie dei giocatori di Spalletti e da allora non aveva più fatto il cambio di stagione. Per i residenti è diventato una sorta di riferimento. Si esulta e ci si ritrova lì molto spesso per spontanei flash mob tra gol da festeggiare o vittorie da celebrare. Ha avuto fiducia nel tempo, il tifoso in questione, mai spinto dalla rabbia di sparecchiare la sua facciata nella stagione del decimo posto. Oggi è avanti a tutti gli altri. Nel caso, dovrà solo aggiornare i protagonisti.