David ha sconfitto Golia (l’ultimo infortunio) e domenica s’è presentato al Maradona al minuto ottantotto per provare in un amen a coronare una missione impossibile che per poco non gli è riuscita: cambiare la partita e le sorti della lotta scudett o . Dicevamo: non giocava da tre giornate, escluso sul più bello alla vigilia di Monza mentre stava recuperando il ritmo dopo il precedente infortunio muscolare, ma nel disperato assalto finale alla porta del Genoa è stato proprio lui a creare l’opportunità perfetta. Al 93’: un cross per Billing, in beata solitudine a sei metri dalla gloria. Testa, fuori, disperazione. Ma anche un segnale: Neres c’è, è tornato e sembra in ghingheri. E Conte, in vista di Parma, può anche ripensare al 4-3-3 e al tridente. Volendo, chissà. E se per caso non volesse o non potesse, per questioni tattiche o perché David non ha ancora i minuti e il ritmo giusto nelle gambe, potrà sempre tirarlo fuori dal taschino tipo jolly. Lo spaccapartite spaccascudetto.
Napoli, tocca a Neres: Conte lo lancia
La questione tattica è destinata a seminare dubbi fino alla fine della settimana: non è mai facile preparare una partita e questa volta sarà anche più complesso, considerando che in ballo ci sono la vittoria del campionato e la salvezza (del Parma). Il Napoli è ancora padrone del proprio destino: è una delle frasi più utilizzate della settimana. Tutto vero, considerando il punto di vantaggio sull’Inter conservato in classifica a dispetto dei risultati dell’ultima giornata, ma anche una sorta di mantra. Ripeterselo, magari, farà bene e aiuterà i giocatori a rinfrescare la memoria. Eccolo, il concetto base: i ricordi, la consapevolezza acquisita nel tempo. In nove mesi, a cominciare dalla partita del 31 agosto 2024: Napoli-Parma 2-1 all’andata, in rimonta tra il 92’ e il 96’. E indovina un po’, a spaccare la notte grigia del Maradona fu proprio Neres: strappò prima l’espulsione di Suzuki, il portiere, con i cinque cambi già utilizzati; e per finire pescò Anguissa al centro dell’area con un aquilone perfetto: cross, gol, partita, incontro.
Neres, la grande notte sognando lo scudetto
La stagione dell’uomo di San Paolo, brasiliano con la capoeira nelle vene e nelle gambe, è stata a due facce: straordinaria da metà dicembre a metà febbraio, da Udine all’Udinese. Il periodo migliore del Napoli di Conte, con sette vittorie consecutive e due pareggi, nel momento apparentemente peggiore: quello dell’uscita di scena di Kvara, tra infortunio e cessione. Al posto di Khvicha comincia a giocare nel tridente con continuità Neres, fino ad allora titolare appena una volta, e il maquillage al volto dell’attacco è compiuto. Bello, bellissimo. Poi, il primo infortunio: lesione muscolare alla coscia sinistra. Cinque partite a guardare, tre a giocare e il nuovo imprevisto: lesione al soleo sinistro. E il resto è storia. Cioè il rientro con il Genoa a seminare minuti di pericoli in attesa di capire cosa sarà a Parma. Non resta che scrivere un gran finale: per sé, per la squadra, per la città. Dall’inizio o in corsa, poco importa: ciò che conta è creare i presupposti di una storia da raccontare tra il Tardini e il Maradona, Parma e Cagliari. Neres è tornato: ora tocca a Conte decidere come, quando e in che modo. E l’importante non sarà partecipare: ma spaccare serata, partita, scudetto.