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Napoli campione d’Italia, spinto da un milione di tifosi

Tredici sold out al Maradona, media da top club europeo: il pubblico azzurro ha trascinato la squadra allo scudetto. Con il Cagliari sarà l’ultima festa

NAPOLI - Un milione di voci. Un milione di mani al cielo. Un milione di motivi per tornare sul tetto d’Italia. Il Napoli è campione con una giornata d’anticipo e lo ha fatto lontano dal Maradona, a Parma, ma abbracciato idealmente da chi lo ha spinto per tutta la stagione: il suo pubblico. Un amore che ha infranto anche i numeri. Già contro il Genoa, nella penultima gara casalinga, il Napoli ha superato il milione di spettatori stagionali tra campionato e Coppa Italia. Una cifra monumentale, da grande d’Europa. Da chi, evidentemente, non ha mai smesso di crederci.

Un milione di grazie

Il traguardo è stato tagliato nella penultima contro il Genoa. In 20 partite giocate in casa, prima di oggi, gli spettatori complessivi sono saliti a 1.018.295. La media è da top club continentale: 50.914 a partita. Una spinta costante, anche nei momenti più difficili, quelli in cui i sogni sembravano più lontani. Il Maradona, invece, è sempre stato lì. Presente. Pieno.

14 volte sold out

Quella contro il Cagliari è stata la quattordicesima partita sold out della stagione, l’ottava consecutiva da Napoli-Juventus in poi. Una continuità da brividi, fatta di code digitali, attese, corse al biglietto. Il picco è arrivato contro l’Inter, lo scorso 3 dicembre: 53.851 spettatori. Ma il dato più impressionante è la costanza. Pochissime gare sotto i 50mila, nonostante i momenti di crisi (vedi le cinque gare senza vittorie tra il 2 febbraio e il 1° marzo). È il termometro di un amore che non si è mai raffreddato.

Anche in coppa

Neanche quando le luci erano più fioche, quelle dei turni di Coppa Italia contro Modena e Palermo, in mezzo alla settimana e a inizio stagione, il Maradona si è svuotato. Le curve hanno cantato sempre, come se fosse Champions. E la coreografia ‘Anema e core’, preparata per Napoli-Fiorentina, ha fatto il giro del mondo. Perché a Napoli, anche quando sembra poco, è sempre tutto.

Festa finale

E stasera s'è consumata l'ultima festa, prima dell'abbraccio della città. Un arrivederci con il tricolore nel cuore e una voglia nuova: restare lassù. Con i propri tifosi, ancora una volta, accanto. Proprio come due anni fa, quando lo scudetto tornò dopo trentatré stagioni e il Maradona esplose di gioia. Ora è successo di nuovo. E c’è sempre stato un filo invisibile a tenere tutto insieme: un milione di battiti, sogni, volti. Il Maradona chiama. E Napoli, sempre, risponde.

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