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La canzone di Pedro, Geolier e le lacrime con Pino Daniele: tutto il racconto della festa del Napoli

La coppa, We are the Champions, i balli: uno stadio e una città che vogliono rendere eterna la notte del quarto scudetto

INVIATA A NAPOLI - McTominay premiato come miglior giocatore della Serie A, Conte come miglior allenatore. Sacrosanto. Esplode la festa, al Maradona, e dopo il giro di campo si inizia: balli e musica si alternano a lacrime e momenti istituzionali. I vertici della Lega e di Eni premiano il Napoli, la cerimonia è organizzata dalla Lega stessa in collaborazione con Master Group sport: è un immenso calderone in cui si alternano gesti istituzionali ad altri di pura gioia e follia. Il più acclamato è Conte, ovviamente, ma come non citare McTominay, lo scozzese che si è cucito da solo un bel pezzo di scudetto sulla maglia? Tutti si abbracciano, c'è Geolier emozionatissimo che sbaglia anche qualche parola e il Maradona impazzisce lo stesso. Arriva Andrea Sannino e si continua a cantare mentre negli spogliatoi si brinda. È una notte che Napoli vorrebbe non finisse mai. Perché non ci sono solo i fortunati dentro lo stadio: ci sono le piazze, i vicoli, i Quartieri, il lungomare e ogni angolo di Partenope che di dormire non ne vuole proprio sapere. Ci sono tante storie, in questi stadio in questa notte qui: c'è McTominay che piange, c'è Politano con la sua splendida famiglia allargata, c'è Spinazzola che tre anni fa girava con le stampelle e non sapeva neppure se sapeva se sarebbe tornato a giocare. E poi c'è Lukaku, tiratissimo, Juan Jesus con i capelli azzurri (e non solo lui, Mazzocchi probabilmente lo supera come uso della bomboletta, anche McTominay non è male) e Di Lorenzo, il capitano dei due scudetti. C'è persino Pedro che, con il suo gol a San Siro, ha rimesso il Napoli in piena corsa scudetto e quindi non può mancare la canzone di Raffaella Carrà. Come fai a non ballarla? Non fai. E allora il Maradona ricomincia a saltare. 

Dalla coppa alle lacrime di Pino Daniele

La premiazione è sulle note di Love Actually, si inizia con la famiglia De Laurentiis, i vertici della società e il presidente Aurelio, pronto a festeggiare il compleanno il 24 maggio. È felice e orgoglioso, si vede, le telecamere lo inquadrano spesso. E poi la squadra: da Contini a Di Lorenzo, un'esplosione d'amore. Quando il capitano alza la coppa dello scudetto lo show è perfetto: ci sono le luci tricolore, i fuochi d'artificio e l'immancabile We Are The Champions. Non sarà la canzone più bella del mondo, ma quando si accompagna a trionfi sportivi è impossibile non commuoversi. Così come quando sul maxischermo compare il video con le immagini del trionfo e la musica di Pino Daniele le lacrime diventano copiose. Again. Meraviglioso, dolce. Felice. Come la notte di Napoli. E come l'inno cantato live da Nino D'Angelo che fa impazzire tutto il Maradona. È l'una di notte, ed è solo l'inizio.

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