Non è un filtro di Instagram, capace di rendere più attraente (o più ridicolo) agli occhi ciò che non è. È un cambio di look, una ristrutturazione, un tentativo – a suon di manovre – di migliorare ciò che, nella stagione appena conclusa, nonostante lo scudetto, è stato soltanto il sesto attacco della Serie A con 59 gol. È lì davanti che bisogna intervenire: l’ha chiesto Antonio Conte per proseguire la strada insieme, ma lo sa soprattutto il direttore sportivo Giovanni Manna. Di tutto il reparto offensivo resteranno in tre: uno è già partito, due sono sul punto di farlo, e per un altro si valuterà.
Ricomincio da tre
Questioni di curricula, di contratti in essere e di prospettive a medio-breve termine. Restano in tre a Napoli: Romelu Lukaku, capocannoniere azzurro dello scudetto e primo alfiere dell’era Conte. Resta Matteo Politano, che ormai ha il sangue napoletano nelle vene e a cui l’allenatore non può rinunciare per spirito di sacrificio, duttilità, qualità. Resterà anche David Neres, che a causa degli infortuni non è mai riuscito a esprimere tutto il suo potenziale con continuità, facendo vedere solo a tratti di cos’è capace. È in dubbio invece la posizione di Giacomo Raspadori, preziosissimo nei due scudetti, ma con un certo mercato. Sicuri partenti Noah Okafor, pronto a rientrare al Milan dopo il prestito semestrale, e due giocatori che Conte ha utilizzato davvero poco, per ragioni diverse: Giovanni Simeone (piace a Torino e Pisa, ed è stato proposto anche al Siviglia nella trattativa per Juanlu, dicono in Spagna) e Cyril Ngonge. Il belga, come il Cholito, piace molto al Torino: ha la stima del nuovo tecnico granata, Marco Baroni, che l’ha avuto a Verona, dove esplose prima del passaggio al Napoli. In parallelo, a ruoli invertiti, può riaprirsi anche il discorso portiere: al Napoli piace molto Vanja Milinkovic-Savic (28), numero uno del Toro, affidabile tra i pali e bravo con i piedi. Ngonge, intanto, ha estimatori anche altrove: dalla Lazio di Sarri, a caccia di esterni offensivi, al Monaco, terzo in Ligue 1 e qualificato alla fase di gruppo della prossima Champions League.
Un 9 e due esterni
I movimenti in entrata, però, restano la vera priorità. Darwin Nuñez (25) è ancora in cima alla lista dei desideri di Conte: la prima scelta per il ruolo di centravanti. Un profilo con curriculum e esperienza internazionale. La trattativa, però, è complessa, sia per la richiesta del Liverpool che per l’ingaggio percepito dall’attaccante uruguaiano, in uscita dai Reds. Resta aperta la pista che porta a Lorenzo Lucca (24): il gigante italiano ha già trovato l’intesa con il Napoli, mentre è in fase avanzata anche il dialogo con l’Udinese. Sarebbe il vice-Lukaku, giovane, fisico, e senza troppe pretese di scalzare subito l’icona belga. E poi c’è la questione esterni, affatto secondaria. Ma prima ancora, serve un altro numero 9 pronto per la Serie A: un profilo come Darwin o Lucca è una richiesta precisa di Conte, pienamente condivisa da tutta la dirigenza, De Laurentiis in primis. C’è uno scudetto da difendere, e altre tre competizioni, Champions inclusa, da onorare al massimo