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L’usato sicuro in campo, le grandi scommesse in panchina: i paradossi della Serie A che verrà

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L’usato sicuro in campo, le grandi scommesse in panchina: i paradossi della Serie A che verrà Getty Images
Pronti ad accogliere Dzeko e Modric, ma anche il ventinovenne Cuesta alla guida del Parma

La Serie A non è un campionato per giovani. Almeno in campo. Nei giorni in cui il tonfo dell’Italia contro la Norvegia, costata la panchina della Nazionale a Luciano Spalletti, ha riaperto i soliti dibattiti sulla necessità di incentivare l’utilizzo dei “nostri” giovani nel massimo campionato italiano, la realtà dei fatti dimostra che, nella pratica, questo interessa a pochi. Tra squadre con budget ancora da definire, dirigenze che stanno prendendo forma e chi è impegnato dall’altra parte dell’oceano, il calciomercato, in Italia, deve ancora entrare nel vivo. E i (pochi) colpi messi a segno riguardano perlopiù vecchi campioni. Ma c’è anche chi va in controtendenza, come il Parma.

Da Dzeko a Modric, la Serie A dei “vecchi”

Tra i colpi messi a segno dalle squadre di Serie A, a catturare maggiormente l’attenzione sono stati gli arrivi di grandi campioni, ma stagionati. Ad aprire le danze è stato il Milan, che si è assicurato le prestazioni del quarantenne Luka Modric, mentre nelle ultime ore è diventata sempre più concreta la pista che porta Edin Dzeko (che di anni ne ha 39) alla Fiorentina. E pensare che c’è chi storce il naso anche per Kevin De Bruyne, nuovo acquisto del Napoli, 34 anni da compiere tra dieci giorni. Per quanto la carta d’identità non sorrida, è innegabile che questi tre alzano in maniera considerevole la qualità assoluta del nostro campionato. Che già non brillava per gioventù: basti pensare all’Inter, che ha sfiorato il triplete con sei over 33 tra i giocatori più utilizzati.

Il Parma e il gusto per le scommesse

Ma, oltre a Dzeko, le ultime ore della giornata di ieri sono state contraddistinte dall’accelerata del Parma per assicurarsi il ventinovenne Carlos Cuesta. La particolarità è che non si tratta di un giocatore, ma del prossimo allenatore dei ducali. Una novità per il calcio italiano, che poco meno di due anni fa accoglieva con sospetto l’allora trentaseienne Cesc Fabregas come nuovo allenatore del Como, per poi ricredersi. E chissà che il calcio spagnolo, giovane sia in campo che in panchina, non aiuti il cambio di mentalità anche in Italia. D’altronde, per il Parma questa è solo l’ultima di una serie di scommesse che ha visto gli emiliani lanciare, in pochi anni, prima Fabio Maresca (durato poco, ma ora tecnico del Chelsea) e poi Cristian Chivu (appena passato all’Inter). E ora ecco Cuesta, fino a ieri vice di Arteta all’Arsenal e con un passato nelle giovanili di Atletico Madrid e Juventus. Una ventata fresca contro chi punta sui “vecchi” leoni: anche questo è uno dei paradossi della Serie A che verrà.

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