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Roma, mago Pjanic: è da record

In percentuale nessuno segna come lui in A

ROMA - La leggenda parte da lontano, dai tempi delle esercitazioni a Lione: ecco a voi Miralem Pjanic, erede di Juninho Pernambucano. Invece no: «Il mio idolo è Zidane» racconta Pjanic, ormai maestro maturo di punizioni e orgoglioso dei propri mezzi. E lo stesso Juninho, lo scorso anno, svelò l’arcano commentando le partite dei Mondiali: «Io calciavo meglio da lontano, Pjanic e Pirlo sono specialisti da vicino». Battaglie di stili, di copyright e di vanità. Ma anche di un modo diverso di colpire il pallone: più preciso con il giro giusto e il “saliscendi” per Pjanic, più potente e infido per Juninho. La cosa che conta però è il risultato: Pjanic è il principe delle punizioni del calcio italiano.

CECCHINO. Dal 2011/12, prima stagione giocata in serie A, Pjanic ha segnato 8 gol su calcio piazzato diretto. L’ultimo, naturalmente, è quello che ha fatto impazzire l’Olimpico contro la Juventus. Pirlo nello stesso periodo è più su, a quota 12, e anche Francesco Lodi ha un totale migliore (9). Ma Pjanic è il più bravo in termini percentuali: nel 12,6% dei casi, le sue punizioni sono una sentenza. Considerando soltanto i giocatori che abbiano tentato almeno 20 volte un tiro in porta su punizione, Pjanic precede Lodi mentre al terzo posto della classifica si piazza Daniele Conti. Molto indietro invece i fuoriclasse, da Ibrahimovic a Totti, che sono abituati a segnare tantissimo ma non primeggiano in questa specialità.

SPIEGAZIONE. Pjanic, qual è il segreto? «Non c’è. Mi esercito, provo spesso i tiri in allenamento. Ma non per le traiettorie: quelle le ho in testa, perché conosco le distanze dalla porta. E’ solo per migliorare la precisione». Capitano momenti in cui la Roma gli chiede: pensaci tu. «Ci sono delle situazioni in cui penso di poter essere decisivo - ricorda -, allora vado. E tiro». E’ istinto abbinato alla ragione. Talento più lucidità. Così nasce un robot creativo e pericoloso al limite dell’area. Nel suo caso poi, la fetta di gol su punizione rispetto al totale è incredibile: 8 reti su 19 in serie A, il 42 per cento. «A volte va bene e a volte no. Contro la Juve è andata bene». A dir poco. 

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