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Roma, 25 anni fa Dino Viola: «Indimenticabile»

Nel giorno dell'anniversario della scomparsa del presidente giallorosso più amato, la città intera ricorda una figura quasi unica nel nostro calcio

ROMA - "Ho avuto solo due amori, la Roma e mia moglie". Firmato Dino Viola. Il presidente della storia giallorossa più amato, assieme a Franco Sensi, che oggi torna con eleganza, come sapeva fare lui, nei ricordi di tutti i tifosi a 25 anni dalla sua scomparsa. "Il presidente dell'orgoglio giallorosso", come titolava una mostra monografica del 2010 interamente dedicata alla sua figura. Quello dello scudetto 1982/83, di tre secondi posti e di 5 Coppe Italia (1979/1980, 1980/1981, 1983/1984, 1985/1986 e 1990-1991). Quello che il giorno dopo la finale di Coppa dei Campioni persa a Roma, ai rigori, contro il Liverpool, nel 1984, strinse le spalle e accarezzò i suoi tifosi: "La Roma non ha mai pianto e mai piangerà: perché piange il debole, i forti non piangono mai".

Ecco il post che la Roma ha dedicato al suo amato presidente su Facebook

Dino #Viola, Giallorossi for life bit.ly/1S1tlp6Dino Viola, una vita in giallorosso bit.ly/1nuUDcg

Posted by AS Roma on Lunedì 18 gennaio 2016

E LA ROMA DIVENNE MAGICA - Nei suoi 11 anni e otto mesi di presidenza la Roma divenne "magica" con Liedholm, Falcao, Conti, Pruzzo e Di Bartolomei simboli di un'epoca che ha fatto storia nel nostro calcio. Sguardo acuto, mente raffinata, Dino Viola, l'ingegnere, era il prototipo del presidente perfetto in una piazza calda e umorale come Roma. Aveva l'ironia dei toscani, viste le sue origini, ma conosceva la Città Eterna come pochi. Luciano Tessari, che al fianco di Liedholm contribuì a costruire quella grande Roma, racconta spesso che un giorno Dino Viola, che amava stare vicino alla squadra negli spogliatoi prima del match, a fine primo tempo e a fine gara, si offese perchè il Barone gli chiese privacy per il gruppo. Si "offese" ma restò a spiare la sua Roma da lontano. E vinse un memorabile scudetto. Il 19 gennaio del 1991 morì lasciando un vuoto incolmabile.
“Roma dai sette colli tramanderà la storia di un uomo che, da solo, le ha dato tanta gloria. Ci hai lasciato un vuoto incolmabile, addio caro presidente” così la Curva Sud dell’Olimpico salutava il suo presidente il 20 gennaio, il giorno dopo la sua scomparsa. Dino Viola viene ricordato oggi a 25 anni dalla sua morte con una messa a a San Roberto Bellarmino alle ore 19.

La prima pagina del Corriere dello Sport il giorno dopo la sua morte

LA SUA AMATA FLORA - La Roma e Flora, la sua amata moglie, alla quale lasciò il testimone nel 1991. Donna Flora lo raccolse con orgoglio e fu la prima donna presidente in Serie A. Morì a novembre del 2009, quando a Roma c'erano ancora i Sensi, la famiglia forse più vicina ai Viola nell'immaginario dei tifosi giallorossi. In una delle tante interviste incui ricordava il suo amato Dino, Flora Viola svelò: «Nel ‘76 ho avuto il mio unico attacco di gelosia nei suoi confronti. Ci trovavamo a Chian­ciano e, pochi lo sanno, mio marito rischiò la vita. Fu ricoverato d’urgen­za per un’ulcera perforata. Al risve­glio dell’operazione mi disse: “Flora, mi sarebbe dispiaciuto morire. Non ho ancora fatto nulla per la Roma”. Io ci rimasi malis­simo. Poi capii. Il calcio era la sua grande passione».

Video: Donna Flora ricorda Dino Viola

 

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