No, così non va, caro Spalletti. Non ci si comporta così con Totti. Non lo si caccia da Trigoria il giorno della partita. Non esiste. Non sta né in cielo nè in terra. Qui stiamo parlando di Totti, uno dei più grandi, uno dei più forti, uno dei migliori giocatori del mondo che il mondo abbia visto negli ultimi vent’anni. Qui stiamo parlando del fuoriclasse che appartiene, ora e per sempre, alla storia della Roma (749 presenze, 300 gol, quest’anno 6 presenze e 1 gol). Scrivo prima che l’arbitro fischi il calcio d’inizio di Roma-Palermo, alla quale, ci dicono, Totti assisterà regolarmente, come si conviene a un vero Capitano. E’ presumibile che lei, caro Spalletti, dopo la partita spiegherà le ragioni della sua decisione. Aspettiamo fiduciosi. Ma, sin d’ora, le diciamo che il suo sia stato un errore. Doloroso. Dolorosissimo. Per lei, per Totti, per la Roma. Non si segnano questi autogol.

JACOBELLI: PALLOTTA, ORA TOTTI PRESIDENTE