ROMA - Presunzione? No: autostima si chiama. L’equilibrio ritrovato, di natura tattica e psicologica, consiglia alla Roma ottimismo in vista del finale di campionato. E vabbè, a Madrid è stata persa un’occasione e con l’occasione se ne è andata anche la possibilità di giocare in Champions League. A Spalletti questa cosa non è piaciuta affatto. Ma nessuno a Trigoria pensa che la stagione sia compromessa e anzi, tra i giocatori, si è diffusa la convinzione che il terzo posto, e quindi il bonus per il playoff di agosto, non sia più un traguardo sufficiente a soddisfare le ambizioni del gruppo. Per lo scudetto con ogni probabilità è tardi ma per l’aggancio al secondo posto il tempo non manca.

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NO LIMITS - «Le possiamo vincere tutte» ha assicurato Manolas con i capelli ancora bagnati per la doccia del Santiago Bernabeu, aggiungendo poi: «Vedrete che batteremo l’Udinese». Tanto per chiarire che la Roma, spesso accusata di scarsa personalità nei suoi interpreti, saprà reagire velocemente alla delusione europea, senza interrompere la corsa velocissima che l’ha portata a sette vittorie consecutive in campionato. Lo stesso Florenzi, appena uscito dal campo dopo lo 0-2 contro il Real, aveva garantito ai tifosi che ancora cantavano in curva che «torneremo sicuramente in Champions il prossimo anno e ci faremo trovare più pronti».

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