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Roma, Baldissoni: «Bruno Peres e lo scudetto? Lo prendiamo come un buon auspicio»

Bartoletti

Il dirigente giallorosso sulla frase del nuovo acquisto giallorosso: «Non andiamo a determinare gli obiettivi o a parlare di titolo. A Oporto abbiamo dominato la partita»

ROMA - «La frase di Bruno Peres sulla Juve? Ogni nuovo arrivo, se porta una dose aggiuntiva di convinzione e di entusiasmo, non può che arricchire quello che già è presente nel gruppo. Lo prendiamo come buon auspicio, ma non andiamo a determinare gli obiettivi o a parlare di titolo».

Mauro Baldissoni risponde così alle dichiarazioni del nuovo acquisto giallorosso, che nella conferenza stampa di ieri si era sbilanciato sui traguardi della società. «L'obiettivo è di migliorarsi e competere per il vertice - dichiara il dirigente a Roma TV -. Primo, secondo o terzo posto dipenderanno da quello che riusciremo a dimostrare».

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ASPETTATIVE - «Abbiamo la responsabilità e l'onore di inaugurare la Serie A, quindi vogliamo presentarci con la veste migliore - prosegue Baldissoni -. Siamo all’inizio della stagione, come tutte le squadre non sappiamo il reale valore, essendo stato poco il tempo in cui i ragazzi hanno lavorato insieme. Il primo test è stato complicato, trattandosi di Champions League, ora quello che iniziamo a mettere in campo sarà il mattone per mattone che costruirà la stagione. Prima di pensare all’esito del campionato, concentriamoci sulla prima partita. Che giochiamo in casa, con i tifosi che ci auguriamo possano venire numerosi nonostante l’estate non sia finita, per dare una mano a questa squadra. Abbiamo buone convinzioni e obiettivi importanti, ovvero quello di competere per il vertice».

PLAYOFF CHAMPIONS - Si parla anche dell'ultimo match dei giallorossi, quello contro il Porto nell'andata del playoff di Champions. «Da tifoso voglio dire che è importante presentarsi in trasferta, in casa di una delle nobili del calcio europeo che è abituata a certi palcoscenici e ha vinto trofei internazionali, in uno stadio che mette pressione, presentarsi per fare la partita e dominarla per gran parte del primo tempo, almeno fin quando non siamo rimasti in inferiorità numerica. Lo dico da tifoso: sin da bambino, seguendo le partite nelle coppe europee, si andava in trasferta per cercare di contenere e poi giocarsi le proprie carte in casa».

CONVINZIONE ROMA - «La Roma invece, come è giusto che sia nel calcio moderno per chi vuole recitare un ruolo da protagonista, si presenta su tutti i campi per cercare di dettare il proprio gioco, di imporlo e di dominare la partita. Ed è quello che la Roma è riuscita a fare a Oporto. Poi il calcio prevede situazioni di penalizzazione, come l’espulsione, e abbiamo dovuto soffrire. Ma anche nel vedere la determinazione e lo spirito di sacrificio, la capacità di soffrire tutti insieme, ci portiamo con soddisfazione un segnale a casa, che serve anche dal punto di vista mentale».

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