ROMA - E’ stata un’altra giornata negativa per lo stadio di Tor di Valle, forse quella che ha dato la spallata finale al progetto della Roma. In serata è arrivata la “sentenza” di Grillo, che mette i proponenti all’angolo: «Vogliamo fare lo stadio, ma non a Tor di Valle, in una zona nella quale non ci sia un rischio idrogeologico. Decideranno giunta e sindaco dove farlo. Nessuno dice no allo stadio». La replica dei proponenti non si è fatta attendere ed è stata resa nota con un comunicato durissimo: «Dopo 5 anni di lavori su un progetto in stato avanzato di approvazione nel rispetto di leggi, regolamenti e delibere, non è in alcun modo ipotizzabile un sito alternativo a Tor di Valle. L'area è sicura dal punto di vista idrogeologico e anzi il progetto, con investimenti totalmente a carico dei privati, va a sanare il rischio idrogeologico presente nel quartiere limitrofo di Decima, ben al di fuori del sito dove verrà progettato lo Stadio e dove abitano oltre 10 mila romani». La risposta a Grillo non ammette la possibilità di trattare e si prefigura una gigantesca battaglia legale, con una richiesta di risarcimento danni di un miliardo di euro. Ma il rischio cause e ricorsi ci sarebbe anche in caso di un ok al progetto di Tor di Valle.
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