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Stadio Roma, si riparte: 15 giugno nuova deadline. «Prima pietra: 2018»

ANSA
Chiusa con esito negativo la Conferenza dei Servizi, se ne riaprirà una seconda dopo la presentazione - due mesi di tempo - delle controdeduzioni pubbliche e private

ROMA - La Conferenza dei servizi sullo Stadio della Roma si è chiusa con esito negativo. A determinare l'esito dei lavori, tra l'altro, la mancata variante urbanistica da parte del Campidoglio e l'avvio del procedimento di vincolo da parte del Mibact. Ora i proponenti avranno tempo fino al 16 giugno per presentare controdeduzioni. Per avviare una nuova Conferenza dei servizi è necessario che nelle controdeduzioni siano mantenute le opere pubbliche e di interesse generale, e che esse siano eseguite contestualmente a quelle private.

LA NOTA DELL'ASSESSORE - «La Direzione Territorio, Urbanistica e Mobilità della Regione Lazio ha concluso con esito negativo la Conferenza dei Servizi indetta per la valutazione del progetto relativo allo “Stadio della Roma”, prendendo atto dei pareri trasmessi dalle varie amministrazioni interessate e ribaditi, alla fine di marzo, con i pareri negativi dei Rappresentanti unici di Roma Capitale e della Città Metropolitana. Gli Uffici della Regione hanno contestualmente comunicato ai proponenti l’avvio della chiusura del procedimento, come prevede la legge, sottolineando il mancato completamento della variante urbanistica da parte di Roma Capitale e l’avvio del procedimento di apposizione di vincolo relativo alla porzione dell’immobile denominato “Ippodromo Tor di Valle” e area circostante da parte del Mibact. Il proponente, anche considerando che Roma Capitale, con propria deliberazione di giunta comunale del 30 marzo, ha avviato il procedimento di revisione del progetto come condizione necessaria per la dichiarazione di interesse pubblico, avrà tempo fino al 15/06/2017, data ultima per l’eventuale apposizione del vincolo da parte del Mibact, per presentare le controdeduzioni, anche mediante una diversa formulazione che, mantenendo le opere pubbliche e di interesse generale e garantendone la contestuale esecuzione con quelle private, potrà determinare l’avvio di una nuova conferenza dei servizi. Si chiude una prima fase richiesta dal Comune di Roma Capitale che, per 7 mesi, ha impegnato molte pubbliche amministrazioni anche a decifrare pareri confusi e contraddittori. Auspichiamo che la revisione, da poco avviata, per modificare il progetto sia rapida e chiara, a garanzia dell’interesse pubblico». Questa la nota dell'assessore alle Politiche del Territorio della Regione Lazio, Michele Civita.

«PRIMA PIETRA NEL 2018» - «Non cambia nulla, continuiamo a lavorare per il progetto. Ora si aprono percorsi differenti. Entro giugno la delibera andrà in Aula e il ritardo sarà solo di qualche mese» con «la prima pietra che potrà comunque essere posata nel 2018». Così il capogruppo del M5S in Campidoglio Paolo Ferrara interpellato dall'ANSA sulla chiusura negativa della conferenza dei servizi sullo stadio della Roma. «Partiranno da subito -spiega- i tavoli tecnici tra proponenti e rappresentanti del consiglio sul nuovo progetto».

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