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Malesani: «Totti e Rivera sono stati i due giocatori che ho ammirato di più»

L'allenatore è a caccia di una nuova squadra: «Ho voglia di tornare in panchina. Spalletti e Allegri sono bravissimi. Francesco è super ma la carta d'identità parla per lui»

ROMA - Occhiali da sole, barba lunga e bianca. Alberto Malesani torna a parlare da Trezzolano (una frazione di Verona), fra i vigneti della terra dove produce il suo vino. Ospite di Sky Sport 24, l'ex allenatore in cerca di una panchina e di una nuova avventura commenta la situazione in casa Roma e non solo: «Totti? Insieme a Rivera è il giocatore che ho amato di più. Purtroppo però secondo me è giunta l'ora per lui di smettere con il calcio giocato. Mi dispiace dirlo ma purtroppo la carta d'identità parla per lui. Francesco, con il quale penso ci sia stima reciproca, è uno dei pochissimi campioni che aveva la visione a 360 gradi. L'ho adorato e lo adoro ancora adesso moltissimo. Le critiche a Spalletti per la sua gestione? Non entro nel merito, dico solo che chi vuol fare l'allenatore dovrebbe prendere esempio da lui. In Italia criticare è facile: prendete Allegri, ha vinto tutto eppure riescono addirittura a contestarlo. Per un allenatore avversario è più facile giocare contro Sarri che contro Allegri. Non è affatto un tecnico difensivista! Batistuta e Rui Costa sono stati i due campioni che ho stimato di più: quando ero giovane mi hanno aiutato molto. Con Edmundo Malesanci dicevamo di tutto e poi ci abbracciavamo. Alla fine siamo diventati amici», ha concluso Malesani.

ROMA, MONCHI PUNTA GONZALO RODRIGUEZ

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