«Nel frattempo, dentro questo falò, ci siamo giocati anche il tormentato Lucio Spalletti. L’ultimo della serie. Un grande allenatore. Anche la sua psiche (e la sua lucidità) travolte dallo stillicidio Totti e derivati. “It’s getting dark too dark to see/Feels like I’m knockin’ on heavens’ door”. Bussare alle porte del paradiso resta per Lucio e la sua Roma una soluzione possibile, ma solo nella prospettiva della fine, del buio, della perdita di ogni obiettivo e l’unica consolazione che a cantarlo sarà il Sublime Menestrello del Minnesota.
SERGIO RAMOS POSA CON GLI SCARPINI DI TOTTI
Difendere il secondo posto dal Napoli sarebbe a questo punto un’impresa e la Roma di oggi non è squadra da imprese. La batosta nel derby ha avuto se non altro il merito di spegnere l’inesauribile macchina allucinatoria del tifoso giallorosso, incredibilmente riaccesa dopo il pareggio della Juve a Bergamo. Basta. Fine. Pietà. Quelle sagome esangui che si aggirano in campo aspirano solo a una cosa. Finire e (fors un giorno ripartire). Troppo pochi, troppe battaglie. E troppo rumore».