ROMA - Lo shock iniziale sembra essere stato superato e anche se sono comunque scattate delle indagini, la rivendicazione degli 'Irriducibili' ha chiarito il senso dello striscione esposto sul ponte di fronte al Colosseo dopo il derby vinto per 3-1 dalla Lazio, con quattro manichini appesi e vestiti con le maglie della Roma di De Rossi, Nainggolan e Salah. Lo storico gruppo della Curva Nord laziale ha infatti chiarito l’intento goliardico e non minatorio dell’iniziativa e in un servizio andato in onda ieri durante la trasmissione televisiva ‘Le Iene’ su Italia 1 alcuni dei suoi rappresentanti. oltre a riconoscere di essersi forse spinti un po’ oltre sconfinando nel macabro, hanno anche sostenuto che Daniele De Rossi: «E’ un bravo ragazzo e intelligente, che sicuramente si è fatto una risata. Del resto esiste anche un termine romano: impiccateve!». Qualcuno forse non sarà d’accordo, ma a chiudere il caso ci ha provato lo stesso capitano della Roma, che ieri dopo la vittoria per 4-1 in casa del Milan che ha riportato i giallorossi al secondo posto, è tornato sull’argomento.

LE PAROLE DI DE ROSSI - «Il mio manichino? Lì per lì non è stato bello vederlo. Non è stata una immagine che mi ha fatto piacere, ma mai mezza volta da quando sono qui mi sono sentito minacciato - ha detto De Rossi -. Vivo a Roma, ma non ho mai avuto paura, sono sempre stato bene e mi hanno sempre accolto tutti bene, romanisti e laziali. Avessi avuto la sensazione di pericolo, per me o per le mie bambine, avrei fatto le valigie e sarei andato via». Il centrocampista azzurro, che nella Roma è cresciuto, resta comunque sempre in clima derby e 'sfida' poi i tifosi rivali: «Non è stata forse l'immagine più bella da associare al Colosseo. A Roma tutti viviamo tranquilli, facciamo tutti colazione negli stessi bar, ci conosciamo. Starà a loro la prossima volta organizzare qualcosa di più divertente...».

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