ROMA - 19 tiri e 1 gol contro il Qarabag, 21 tiri e nessun gol contro il Chievo, 12 tiri e 1 gol contro il Cagliari e infine 21 tiri e 1 gol contro il Torino. Non conosce soluzione di continuità la via crucis realizzativa della Roma che s'interroga su come uscire da quest'impasse prolungata. La componente sfortuna è certamente rilevante, ma quando il ritmo diventa di un gol ogni 24,3 conclusioni verso la porta avversaria come negli ultimi 360 minuti, dev'esserci qualcosa di più profondo.

Coppa Italia, Roma-Torino 1-2: Schick non basta, Di Francesco eliminato

LETARGO - Il letargo offensivo degli uomini di Di Francesco è stato ufficializzato dalle ultime 4 gare ma i primi germogli dell'involuzione erano sorti subito dopo il tris di partite culminato nel derby. Tre gol al Chelsea, quattro alla Fiorentina, due alla Lazio e poi l'interruttore si è spento improvvisamente: sette reti nelle successive sette partite, di cui tre nella gara contro la Spal. 

Di Francesco: «I soliti sbagli. Dzeko? Errore fastidioso per lui»

LA FORZA DELLA DIFESA - E' chiaro che il punto di forza della squadra giallorossa sia la difesa (la migliore in Serie A con solo 10 reti al passivo) ma il salto di qualità passa necessariamente dagli ultimi 30 metri come ha ammesso lo stesso allenatore. «Puoi essere sfortunato una o due volte, se è un continuo vuol dire che è pure colpa nostra - ha spiegato Di Francesco dopo il ko con il Torino -. Penso che stiamo migliorando in attacco: costruiamo e calciamo tanto». 3 rigori sbagliati, 16 legni colpiti, occasioni divorate, parate miracolose del portiere avversario: la Roma fin qui ha collezionato 38 gol in stagione a fronte di ben 311 tiri. Un trend da sovvertire in fretta per continuare a costruire una stagione che fin qui è sicuramente positiva, anche dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia