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Roma, Di Francesco: «Prendiamo esempio dalla Juventus»

Il tecnico alla vigilia della gara col Torino: «A Londra i bianconeri hanno dimostrato di essere "duri a morire": mi piacerebbe che la mia squadra acquisisca questa mentalità»

ROMA - "Oggi ho visto la cerimonia solenne, è stata una grande emozione, forte, fortissima, legata a un ragazzo che ricordo da avversario leale". Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, ricorda così Davide Astori. L'allenatore ha poi parlato dei prossimi impegni della Roma, a partire dalla gara di domani e da chi giocherà con il Torino all'Olimpico: "Dobbiamo sfatare questo tabù delle partite casalinghe - dice Di Francesco, che poi annuncia la presenza di Schick, vista la squalifica di Dzeko -. Patrik è l'unico attaccante che ho a disposizione e giocherà dall'inizio. Defrel non è disponibile". 

VERSO IL TORINO - "Il Toro non è cambiato tanto, dal punto di vista del sistema di gioco. Mazzarri cura di più la fase difensiva, con Mihajlovic era più aggressivo. Walter è un amico con cui sono cresciuto tantissimo, non ho dei bellissimi ricordi, ma mi auguro di poterli sfatare in questa gara. De Rossi? Moralmente è giù, era molto legato ad Astori. Dal punto di vista fisico è tornato ieri completamente a disposizione, potrebbe giocare dall'inizio. Anche Pellegrini ha recuperato. El Shaarawy? E' uno di quei calciatori che ha avuto un periodo particolare, si sta allenanando con grande continuità, si sta giocando il posto da titolare con Perotti. Potrebbe giocare dall'inizio anche lui".

ESEMPIO JUVE - "La testa deve essere al Torino, sento parlare troppo di Shakhtar. La Juve di ieri è stata 'dura a morire' , la loro resilienza è impressionante e mi auguro che questa mentalità venga trasferita al calcio italiano in generale, a partire dallla mia squadra". 

IL CREDO DI DI FRA - "Non è successo niente di nuovo al San Paolo. Mi aspetto ora una nuova risposta, non sono contento. Cerco la continuità, per guarire dobbiamo fare risultati e prestazioni. La fase difensiva? A Napoli abbiamo trovato una squadra che mette tutti in difficoltà, ma siamo riusciti a rispondere colpo su colpo. Ci sono stati degli errori, ma anche tante giocate di alta qualità da parte degli avversari. Il mio calcio? Credo nel calcio aggressivo, nella capacità di essere nella metà campo avversaria, però non sempre ti puoi permettere di esprimere quello che è il tuo calcio. Alla mia squadra chiedo la continuità che finora è mancata".

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