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Stadio Roma, iter congelato: in arrivo un commissario

Il Comune ha inviato una lettera alla Eurnova di Parnasi per avere dei chiarimenti. La sindaca Raggi preannuncia querele: «Città, romani e società di calcio parte lesa». Acea, Lanzalone si dimette

PALLOTTA LASCIA ROMA - James Pallotta ha lasciato la Capitale per proseguire le vacanze organizzate in Italia. Il presidente della società giallorossa sia ieri sia in mattinata si è visto col direttore generale del club, Mauro Baldissoni, e poi ha lasciato la città. Al momento a Trigoria, e come affermato ieri dallo stesso Pallotta, c'è la ferma convinzione che non ci sia nessun motivo per arrivare a bloccare l'iter del progetto con conseguente ritardo per l'inizio dei lavori.

ABODI: “NESSUN PESSIMISMO” - «La nostra preoccupazione è che non prenda il sopravvento il pessimismo. Di fronte alla cronaca mi rendo conto che c'è anche questo ma sono convinto che sia possibile, seppur con grande difficoltà, intraprendere un percorso infrastrutturale nel rispetto delle regole, della legalità e della trasparenza – ha dichiarato il presidente dell'Istituto per il Credito sportivo, Andrea Abodi -. Questa è ancora di più oggi la sfida del Credito Sportivo. Dobbiamo dare il nostro contributo come banca pubblica spiegando con ancora maggiore convinzione che i progetti sui dossier stadi, che in Italia possono essere più di dieci, devono avere da oggi in poi ancora maggiore impulso e senso di collaborazione, rispettando regole elementari di legalità e trasparenza».

PARLA CANTONE – Sulla questione è intervenuto anche il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone: «Le vicende di questi giorni danno forza alla convinzione che è necessario regolamentare il rapporto tra politica e mondo della lobby».

VINCOLO TRIBUNE - Uno degli aspetti del progetto rinnovato dello stadio della Roma sui quali l'inchiesta della Procura di Roma vuole fare luce è quello del vincolo architettonico sulle tribune dell'Ippodromo di Tor di Valle. Anche su questo, per la Procura, l'azione di Luca Parnasi si concentrò seguendo «lo schema operativo tipico del sodalizio» che in questo caso si avvalse della «mediazione dell'avvocato Claudio Santini già capo segreteria del Ministro ai Beni culturali, al fine di avvicinare il suo Sovrintendente Francesco Prosperetti chiamato a pronunciarsi sul vincolo». Come riscontro la Procura indica «un incontro tra il Sovrintendente e il gruppo Parnasi il 19 maggio del 2017» e la successiva decisione di affidare all'architetto Paolo Desideri «la redazione di un progetto necessario per superare la questione del vincolo». Dalle intercettazione emerge che Desideri «oltre ad essere amico di Prosperetti è anche il datore di lavoro della figlia Beatrice». La procedura per il vincolo sulle tribune di Lafuente viene attivata il 15 febbraio 2017 e il 15 giugno dello stesso anno viene archiviata: nel frattempo Prosperetti era diventato direttore della nuova sovrintendenza speciale Archeologica-Belle arti-paesaggio di Roma. Secondo la Procura Santini per la sua «mediazione per conto di Parnasi» ha percepito «quale compenso per questa illecita attività 53.440 euro».

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