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Cristante: «Roma è il posto giusto». Monchi: «Basta centrocampisti»

Il ds spagnolo: «In entrata posso promettere che non arriveranno altri giocatori in mezzo al campo. In uscita non so, devo parlare Di Francesco e vedere quali sono le sue idee»

ROMA - "Non sento il 'peso' del prezzo del mio cartellino. Questo è il posto giusto per proseguire la mia crescita". Così, nella sua prima conferenza stampa da giocatore della Roma, Bryan Cristante. "Di Francesco? Mi ha fatto una bella impressione: ha fatto un gran lavoro e i risultati in campionato e in Champions lo hanno dimostrato. Sono i primi giorni, ci stiamo riattivando: lui ci ha dato un input delle sue idee e di ciò che vuole. In particolare intende fare un bel calcio, con pressione alta. Avrò tempo per lavorarci bene e seguire le sue indicazioni", ha aggiunto il neo giallorosso. "Il mio obiettivo è far bene, fare il meglio possibile. I gol? Se arrivano pure quelli è ancora meglio. Qui ci sono tanti campioni: non ci sarà di certo un problema trovare chi mette la palla giusta da spingere in porta", ha proseguito Cristante. "All'Atalanta è stata una crescita naturale per un giovane come me. Ho fatto diverse esperienze prima, poi a Bergamo sono stato aiutato da un particolare ambiente e sono cresciuto ancor di più. Il mio nome è stato spesso sul mercato. Ma io non ho mai guardato più di tanto le notizie e i giornali. So solo che è arrivata l'offerta della Roma e subito ho accettato. Posso crescere ancora tanto e qui, adesso, voglio dimostrare tutto il mio valore", ha aggiunto l'ex Atalanta.

MONCHI - "Non è utopia parlare di scudetto. Nella vita non ci sono cose impossibili se uno lavora per farlo, ma è veramente difficile, negli ultimi sette anni ha vinto la stessa squadra...". Così il ds della Roma, Monchi, nel giorno della conferenza stampa di presentazione a Trigoria di Bryan Cristante. "L'anno scorso ci è mancato poco per arrivare in finale di Champions, e sono convinto che anche il tifoso più ottimista a settembre non ci avrebbe creduto, eppure ci è mancato poco - ricorda il dirigente spagnolo -. Noi dobbiamo mettere tutto quello che abbiamo dentro per provarci. Questa Roma merita di fare cose importanti, ma i tifosi meritano anche che noi lasciamo fuori le parole e passiamo ai fatti. Questo è quello che dobbiamo fare. Dobbiamo lavorare insiemeCredo che dopo un anno di partite il nostro obbligo è fare riflessioni su quello che è mancato. Credo che con l'arrivo di questi giocatori cercavamo un po' di avere cose diverse, di Bryan il calcio, la porta, la forza, l'inserimento. Noi abbiamo perso 7 partite all'Olimpico, qualcosa non è andato e dobbiamo cercare un modo per vincerne di più. Per me è stato il problema principale. In entrata posso promettere che non arriveranno altri giocatori in mezzo al campo. In uscita non so, devo parlare Di Francesco e vedere quali sono le sue idee».

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