ROMA - È tutto scritto, nello strano incrocio tra ex: Defrel contro la Roma, Schick contro la Sampdoria. Hanno condiviso per una stagione le ansie da riserva di Dzeko a Trigoria, contendendosi a lungo un ruolo di vice che in verità non hanno mai meritato. Beh, dopodomani si affrontano all’Olimpico con l’idea di svelare in pubblico chi dei due sia il più forte.

VAI PATRIK - La Roma sull’argomento non ha mai avuto dubbi, come raccontano nei fatti le strategie estive. Di Francesco forse sì, se in questo inizio di stagione a Schick ha concesso solo due partite da titolare, per un totale di 273 minuti giocati. Per capirsi: Dzeko di minuti ne ha già accumulati 1.260, quattro volte tanto, senza contare le nazionali. Ma domenica e solo domenica, per la stanchezza del collega più che per promozione acquisita, i ruoli si ribaltano: Schick comincia, Dzeko insegue.

ATTESA - Soltanto una volta, da agosto, la Roma ha cambiato il centravanti nella formazione iniziale. È successo contro il Frosinone, quando Schick ha giocato così così ma è stato anche molto sfortunato nell’occasione migliore: calciando da centro area nel punto giusto della porta, ha trovato sulla sua strada Sportiello che gli ha corretto il tiro sulla traversa. Se ne è accorto anche Dzeko, che proprio a Mosca sottolineava la cattiva sorte del compagno. Schick non era stato premiato neppure prima, entrando nel finale di Roma-Atalanta: solo soletto ha sprecato il 4-3 con un tocco che nove volte su dieci scavalca il portiere e invece in quel caso è andato a sbattere contro un braccio di Gollini. Però i numeri restano impietosi: Schick con la Roma non segna dal 28 aprile scorso, contro il Chievo, quando tra l’altro giocò non al posto di Dzeko ma con Dzeko.

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