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Futuro De Rossi: a Frosinone in campo, e al derby?

Riferimento della squadra, oggi gioca. Poi il rebus: ci sarà sia nella stracittadina che con il Porto?

Se è un tramonto, è bellissimo, quasi struggente. Quando è in campo lui, la Roma prende animo; quando manca, la squadra sembra vacillare e perdere certezze. Forse mai in passato Daniele De Rossi aveva raggiunto una tale sintonia con l'ambiente e con il popolo giallorosso, che al suo nome trasforma in applauso anche la contestazione più acre. Più che i 35 anni, alla sua porta hanno bussato i tormenti di un ginocchio traditore, che lo hanno obbligato a fermarsi per tre mesi e a elaborare pensieri oscuri sul futuro. Il rientro con il Milan è stato più che confortante, poi ha giocato due spezzoni con Chievo e Bologna.

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In settimana si è allenato scientificamente a singhiozzo, per mantenere la condizione senza forzare più del lecito, a ulteriore dimostrazione che Di Francesco ha intenzione di gestirlo con la massima attenzione. E questa sera sarà di nuovo in campo dal primo minuto, come ha dichiarato ieri in conferenza stampa il tecnico, il quale con il suo utilizzo può attingere piuttosto tranquillamente a soluzioni tattiche diverse. De Rossi, da quanto si è visto, è l'unico in grado di dare garanzie ad alto livello come perno centrale nel 4-3-3. Nzonzi, che ha operato in quel ruolo sia con il Chievo che con il Bologna, è uno splendido cacciatore di traiettorie, ma in possesso di palla fatica a verticalizzare e a proporsi come riferimento iniziale della manovra. I due però possono coesistere, come già accaduto più volte prima dell'infortunio di De Rossi, nel 4-2-3-1. In quel caso il movimento continuo del francese può sposarsi con il proverbiale senso della posizione del capitano, che riesce come pochi anche a trasformarsi in terzo centrale difensivo sia quando gli avversari attaccano, sia quando va a prendere palla da Olsen per dare avvio all'azione.

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Quale che sia l'orientamento tattico di Di Francesco per questa sera, De Rossi sarà in campo per la sua tredicesima partita stagionale in campionato. Poi avrà tempo una settimana per preparare la micidiale chicane derby-Porto, che si consuma nell'arco di quattro soli giorni. E sarà un altro bel rebus da risolvere per Di Francesco, stretto fra la voglia di avere il suo capitano in campo per due incontri così importanti e l'esigenza di non usurarlo più del lecito. Sarà un refrain, che di qui a fine stagione si ripeterà regolarmente. E a proposito di futuro, Daniele di recente ha già mandato al diavolo i pensieri grami: se il ginocchio tiene, ha detto, vuole giocare anche l'anno prossimo. Il contratto in scadenza, per uno che gioca ancora a questi livelli, potrebbe essere un particolare trascurabile.

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