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Roma, il casting dei ds: chi sono Campos, Petrachi e Ausilio

Acquisti, cessioni e plusvalenze: ecco le storie dei tre direttori sportivi seguiti dal club giallorosso

GIANLUCA PETRACHI

Dalla Serie B fino agli ottavi di Europa League: nove anni al Torino e tante plusvalenze. Gianluca Petrachi è una colonna portante del club di Cairo, un percorso di crescita professionale andato di pari passo con la crescita qualitativa della rosa granata. Oltre centocinquanta milioni di plusvalenze generate in questi anni, tra gli affari migliori la cessione di Zappacosta al Chelsea (plusvalenza di 25,6 milioni di euro), quella di Maksimovic al Napoli e di Darmian al Manchester United.

La sua avventura al Torino comincia durante la contestazione dei tifosi per un Torino relegato in Serie B. La squadra naviga in pessime acque, Foschi si dimette e gli lascia il ruolo di direttore sportivo. Dopo un anno la squadra viene promossa in serie A, Petrachi comincia così a costruire la rosa del presente e del futuro. Acquista Darmian, Cerci, Brighi, Birsa e Sansone, poi la stagione successiva prende Immobile in compartecipazione con la Juve, Maksimovic dall’Apoll?n Limassol e Moretti dal Genoa. Cede per fare mercato Ogbonna alla Juventus e D’Ambrosio all’Inter. In solamente due anni il Torino raggiunge il settimo posto in classifica, entrando in Europa League. 

Nono posto in classifica, ottavi di finale di Europa League e di Coppa Italia. Nel 2014 prima riscatta Immobile, poi lo cede al Borussia Dortmund per venti milioni di euro. Al suo posto Fabio Quagliarella, inoltre acquista Bruno Peres dal Santos per meno di due milioni, Benassi, Molinaro e le scommesse (non riuscite) Amauri e - a gennaio - Maxi Lopez. L’anno successivo Petrachi cede Matteo Darmian al Manchester per 18 milioni, somma reinvestita nel mercato con gli acquisti di Acquah, Baselli, Belotti e Zappacosta. Altro nono posto in classifica, altre cessioni ed acquisti di tutto rispetto nel 2016 con Ljajic, Iago Falque, Castan, De Silvestri, Barreca (riscattato), Valdifiori e Joe Hart. Nuovi giocatori arrivati grazie alle plusvalenze di Maksimovic al Napoli (25 mln), Bruno Peres alla Roma (17,5 mln) e Glik al Monaco (15 mln). 

Nel 2017 riesce a portare al Torino tutti buoni acquisti, sempre a basso costo: Sirigu, Berenguer, Nkoulou, Rincon, Burdisso e Ansaldi. Nell’ultima sessione del mercato estiva cede Niang al Rennes per ben 15 milioni di euro, Barreca al Monaco e Ljajic al Besiktas. Porta in squadra Ola Aina, Djidji, Izzo, Meité e Zaza. 

Il suo contratto con il Torino scade nel 2020, Petrachi si sente pronto per un ulteriore salto di livello e provare l’esperienza nella Roma. La sua carta vincente? Proverà a convincere Antonio Conte ad accettare la ‘scommessa’ giallorossa. Difficile che un tecnico possa accettare un lavoro soltanto per amicizia: sarebbe il primo miracolo della gestione Petrachi.  

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