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Roma, il casting dei ds: chi sono Campos, Petrachi e Ausilio

Acquisti, cessioni e plusvalenze: ecco le storie dei tre direttori sportivi seguiti dal club giallorosso

PIERO AUSILIO 

Da Moratti a Thohir fino a Suning: cambiano le proprietà ma Piero Ausilio resta sempre al suo posto. Quarantacinque anni, da venti è nell’Inter, prima nel settore giovanile, poi come direttore sportivo. Dal 2010 al 2014 è diesse al fianco del responsabile dell'area tecnica Marco Branca. Ha il fiuto da “talent scout“: fra le sue scoperte i giovanissimi Balotelli e Martins, ma anche Bonucci, Pandev, Destro e Benassi, tutti arrivati in prima squadra e poi esplosi altrove.

In quegli anni ha lavorato nell’ombra, poi nell’estate del 2014 la sua prima campagna acquisti: Medel, M’Vila, Dodô, Osvaldo e Vidic. A gennaio Shaqiri (15 mln), Podolski, Brozovic (8 mln) e Santon. Acquisti di tutto rispetto ma che in campo non hanno espresso tutto il loro potenziale. L’Inter di Mazzarri, poi di Mancini, arriva ottava in classifica. 

L’anno seguente prende Kondogbia (30 milioni più bonus), Perisic (19 mln), Murillo (10 milioni), Miranda (15 mln), Felipe Melo, Jovetic (prestito biennale), Ljajic, Montoya, Biabiany e Telles. Cede Shaqiri allo Stoke per 16 milioni, Hernanes alla Juventus per 11, Kovacic al Real Madrid per 35 milioni, Alvarez al Sunderland per 11 min e Guarin allo Shanghai Shenhua. Perde però Benassi nella comproprietà col Torino. L’Inter raggiunge il quarto posto, che ancora significava Europa League, e raggiunge le semifinali di Coppa Italia. 

Altro giro, altra corsa. Nuovo cambio in panchina nel 2016, squadra nuovamente fatta e disfatta da Ausilio per venire incontro alle esigenze dei tecnici De Boer e Pioli. Ausilio prova lo sforzo sul mercato acquistando Joao Mario per 45 milioni, Candreva per 25, Ansaldi per 10, Dodò a 7 e prendendo lo svincolato Banega. Cede Laxlalt al Genoa per 7 milioni, e Juan Jesus alla Roma per 8. Tre allenatori durante la stagione e campionato chiuso al settimo posto. 

Campionato 2017-2018 con Luciano Spalletti in panchina e una maggiore stabilità economica per Piero Ausilio. Ennesima rivoluzione partita dalle cessioni: fuori Ansaldi, Murillo, Banega, Biabiany, Kondogbia, Medel, Taider, Caprari e Jovetic per un tesoretto di oltre novanta milioni di euro. Tutti o quasi reinvestiti sul mercato con gli acquisti di Joao Cancelo, Dalbert, Skriniar, Gagliardini, Borja Valero, Karamoh e Vecino. Proprio quest’ultimo con il suo gol nell’ultima gara di campionato contro la Lazio riesce a portare l’Inter al quarto posto e in Champions League. 

Nell’ultima sessione di mercato estiva Ausilio è riuscito a portare a Milano de Vrij e Asamoah a parametro zero, ha preso in prestito Keita Balde dal Monaco (diritto di riscatto a 34 milioni), Lautaro Martinez dal Racing Club e Politano dal Sassuolo. È stato poi protagonista del maxi affare Nainggolan, comprato per 38 milioni di euro, includendo nel prezzo i cartellini di Santon e Zaniolo, grande rimpianto dei tifosi nerazzurri. Contratto in scadenza nel 2020, il suo rinnovo è ancora in bilico. Se dovesse diventare il diesse della Roma, Ausilio punterebbe su un tecnico italiano: SarriGasperini e Giampaolo sarebbero i primi nomi sulla sua lista. 

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