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Mercato, Monchi, arbitri e Roma: tutte le parole di Pallotta in questa stagione

Tante dichiarazioni del patron giallorosso ma mai una visita ai giocatori: è da giugno che non si vede nella Capitale

13 DICEMBRE - La Roma perde contro il Viktoria Plzen per 2 a 1. Altro risultato negativo - ma giallorossi qualificati agli ottavi di Champions - che deprime il patron giallorosso: «Ero dallo psichiatra, non ho visto la partita», ironizza il presidente dopo la settima sconfitta stagionale. 

19 DICEMBRE 2018 - Il Tycoon di Boston rilascia alcune dichiarazioni al termine degli incontri avvenuti nel summit bimestrale con i dirigenti del Club: «Abbiamo parlato molto, in maniera diretta: tutte le questioni sono state messe sul tavolo. Il nostro unico obiettivo è di migliorare in tutto quello che facciamo e ci lavoreremo tutti insieme, a partire da me, passando per il consiglio di amministrazione, i dirigenti, Monchi, Di Francesco, il nostro staff tecnico, fino ad arrivare ai giocatori e a tutti i dipendenti. Insieme non abbiamo raggiunto gli elevati obiettivi che ci eravamo prefissati e che abbiamo provato a centrare nelle ultime stagioni. Tutto questo deve essere migliorato. Insieme stiamo lavorando per affrontare questi aspetti. Se qualcuno non si impegnerà a essere parte di questo sforzo collettivo, allora qui non ci sarà più posto per lui». 

13 FEBBRAIO 2019 - Dopo due mesi Pallotta torna a parlare, e lo fa a una radio americana. Il patron parla del Var: «Non capisco perché a volte la usano e altre no. A volte è stato anche frustrante. Soprattutto prima della pausa natalizia, diverse volte la Var ci ha fatto male. Non lo so, non mi sono focalizzato su questo», poi di Zaniolo: «No, non dobbiamo vendere questi giocatori. Ci sono state alcune situazioni sfortunate come quella di Alisson che se ne voleva andare, e lo abbiamo venduto per più di 70 milioni di euro. Poi è arrivato Olsen, un portiere che per me è molto bravo. Gli errori non sono stati sempre suoi, ma più errori in fase difensiva. È veramente un bravo portiere. Radja (Nainggolan) e Kevin (Strootman) non hanno giocato al meglio delle loro potenzialità per le loro nuove squadre. Circa 3 anni fa abbiamo fatto uno sforzo e ci siamo detti ‘Roma dovrebbe essere un luogo che attiri i giovani calciatori in Italia’. In questo caso non abbiamo ereditato molto quando abbiamo preso il club, ma nei primi anni abbiamo avuto altre priorità». Infine sul momento della Roma e gli infortuni: «Non sono molto felice, credo che dovremmo essere secondi o terzi. Abbiamo perso per strada dei punti brutti quest’anno, soprattutto negli ultimi minuti dei match. È stato frustrante per me andare in vantaggio 3 a 0 contro l’Atalanta e poi farsi recuperare. Sono una squadra forte. Abbiamo segnato i 3 gol nel primo tempo, ma siamo stati un po’ fortunati. Abbiamo giocato bene, ma non abbiamo dominato. Sono forti, e poi abbiamo perso per strada altri punti quest’anno, ma anche se avessimo due terzi di quei punti, ora saremmo molto vicini al secondo posto del Napoli. Sotto questo punto di vista non sono affatto felice. Poi abbiamo avuto diversi infortuni, molti stupidi infortuni muscolari e cose così. Quando siamo una squadra sana, in campo possiamo mettere un buon 11 con buone sostituti in panchina, ma ultimamente non siamo stati esattamente l’immagine della salute. Toccando ferro, sono stati infortuni più fastidiosi che pesanti, ma sembra sempre che ci sia qualche problema, in allenamento o in gara. Non riusciamo mai ad avere tutti i giocatori a disposizione nello stesso momento».

27 FEBBRAIO 2019 - Pallotta rilascia un’intervista al sito ufficiale del club. Prime battute sullo stadio: «I ritardi nel progetto stadio ci hanno riportato indietro di due o tre anni. Pensavamo che oggi ci saremmo trovati molto più vicini all’apertura e tutto ciò ci avrebbe aiutato a generare entrate di gran lunga maggiori, per poter competere costantemente con i più grandi Club di Europa. Nel merchandising non siamo stati in grado di andare nella direzione che avremmo voluto intraprendere, ma le cose stanno cambiando. Il ticketing in passato non è stato gestito al meglio, ma ora finalmente stiamo andando nella direzione giusta. A livello commerciale ci è voluto un po’ per accelerare rispetto al punto di partenza e negli ultimi due anni siamo andati decisamente meglio. Ritengo che l’anno scorso sia stato grandioso, perché abbiamo stretto delle grandi partnership globali, ma abbiamo bisogno di aumentare ulteriormente le entrate per poter competere regolarmente sul campo». Alla domanda sul suo futuro: «Non ho mai pensato di andarmene. Questo progetto mi esalta ancora. Quando forse ne avrò 75 non starò più qui a guidare questo Club, ma questo non è un progetto a breve termine per me. Tra cinque anni la Roma deve giocare nel nuovo stadio. Mi piacerebbe vedere una grande squadra sul campo, competere per i trofei, davanti a dei tifosi entusiasti a Roma e in tutto il mondo e un management solido in tutte le aree». 

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