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Mercato, Monchi, arbitri e Roma: tutte le parole di Pallotta in questa stagione

Tante dichiarazioni del patron giallorosso ma mai una visita ai giocatori: è da giugno che non si vede nella Capitale

27 FEBBRAIO 2019 - Il presidente torna a parlare dello stadio tramite una tv americana: «Inizieremo a costruire alla fine dell’anno, poi ci vorranno circa 28 mesi prima dell’apertura. La cosa interessante con la Roma è che sono entrato come uno dei tre investitori passivi. Ho pensato che sarebbe potuto essere divertente e che avremmo potuto aiutare a costruire un marchio globale».

7 MARZO 2019 - La Roma esce dalla Champions League, eliminata dal Porto. Pallotta è furibondo per un calcio di rigore non assegnato alla Roma negli ultimi minuti del secondo tempo supplementare: «Lo scorso anno abbiamo chiesto il Var in Champions League perché siamo stati rovinati nella semifinale. Stasera c’era il Var e siamo stati comunque derubati. Schick è stato chiaramente atterrato in area, il Var lo ha dimostrato e non ci è stato dato niente. Sono stanco di questa merda, mi arrendo». 

8 MARZO 2019 - «Siamo lieti di dare il bentornato a Claudio Ranieri». Il presidente Pallotta ufficializza l’arrivo dell’ex Fulham dopo l’esonero di Eusebio Di Francesco. «L’obiettivo che abbiamo in questa stagione è finire più in alto possibile in classifica e ottenere la qualificazione in Champions League. Per questo motivo, abbiamo deciso di chiamare un allenatore che conosca il Club, comprenda l’ambiente e sia in grado di motivare i giocatori. Claudio risponde a tutte queste caratteristiche e si è dimostrato molto entusiasta nell’accettare questa nuova sfida».

18 MARZO 2019 - Monchi lascia la Roma e torna al Siviglia. Durante la conferenza stampa di presentazione nel club andaluso, il diesse spagnolo si lascia andare in alcune riflessioni sul club giallorosso: «Via perché il presidente voleva andare a destra, io invece a sinistra». Dopo qualche ora arriva la risposta di Pallotta tramite un comunicato del club: «Sono rimasto un po’ sorpreso nel leggere le dichiarazioni di Monchi in conferenza stampa, dove ha dichiarato che volevamo intraprendere strade diverse. Mi fa piacere sapere che Monchi non avrebbe mai voluto fallire a Roma, ma voglio fare chiarezza su alcune cose. Fin dal primo momento, sono stato molto chiaro sulla direzione che dovevamo intraprendere ed è questo il motivo per cui abbiamo speso tanti soldi per portare Monchi da noi. Ho da subito detto che avrei voluto allenatori di primo livello, preparatori di primo livello, staff medico di primo livello, addetti allo scouting di primo livello, assieme a un’organizzazione calcistica di primo livello. Ho consegnato a Monchi le chiavi per dar vita a tutto questo. Gli ho dato il pieno controllo per ingaggiare l’allenatore che voleva, per assumere i collaboratori tecnici e i preparatori, per gestire lo scouting e per acquistare i giocatori che preferiva. Guardando i risultati e le nostre prestazioni, è chiaro che questo non abbia funzionato. A novembre, quando la nostra stagione stava andando di male in peggio e tutti notavano come l’allenatore stesse faticando a ottenere una reazione dai calciatori, chiesi a Monchi un piano B da attuare nel caso in cui le cose fossero ulteriormente peggiorate. Pur essendo lui l’unico responsabile della parte sportiva alla Roma, non aveva un piano B. Questo accadeva a novembre: mi spiegò che il suo piano B era continuare con la stessa strategia, quella del piano A. Quindi, quando leggo o ascolto certe interviste radiofoniche, in cui sostiene che la proprietà stesse intraprendendo una direzione diversa dalla sua e che questo è il motivo per cui se n’è andato, mi chiedo: cosa avrebbe voluto fare Monchi di differente? Mi ha chiesto di fidarsi di lui e di lasciarlo fare a modo suo. Gli abbiamo dato il pieno controllo e ora abbiamo più infortuni di quanti ne abbiamo mai avuti e rischiamo di non riuscire a finire tra le prime tre per la prima volta dal 2014». 

31 MARZO 2019 - Il quarto posto sempre più lontano dopo l’ottava sconfitta stagionale, contro il Napoli per 4 a 1. Pallotta su tutte le furie: «Tutti sanno cosa è andato storto quest’anno e per questo abbiamo dovuto cambiare. Ma il tempo delle scuse è finito. La partita con la SPAL è inaccettabile, quella di oggi è stata anche peggiore. I giocatori devono lottare e mostrare che hanno le palle. Nessuno ha più alibi».

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