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Addio De Rossi, un amore lungo 18 anni: ecco le frasi più belle per la Roma

Tante dichiarazioni d'amore del capitano giallorosso alla squadra che non avrebbe mai voluto lasciare. Abbiamo raccolto le parole più emozionanti

15 SETTEMBRE 2018 - L’inizio della sua ultima stagione con la maglia della Roma. Un addio che nessuno si sarebbe aspettato, neanche De Rossi. Il capitano giallorosso parla ancora del suo rapporto con la tifoseria e del suo amore per i colori giallorossi: «Lo sai che vuol dire essere una bandiera della Roma? Significa una responsabilità enorme che ti porti sempre addosso - le sue parole a ‘Il Romanista’ -. Significa che non hai scelta. Che quando in passato ho avuto offerte o quando stavamo sull'orlo del fallimento o quando le cose non andavano, quando ti chiama semplicemente qualcuno non sei tu che rispondi, perché tu, io sono della Roma nel senso di proprietà della Roma, ‘dei’ tifosi della Roma. Io Daniele De Rossi sono di proprietà dei tifosi della Roma. Della storia della Roma, come lo è stato Francesco, e non sei nemmeno più libero di scegliere per il tuo bene professionale perché rappresenti qualcosa, rappresenti qualcuno. Faresti male ai tifosi della Roma. […] Tutti mi dicono: tu sei un tifoso. Si che sono tifoso della Roma, ma io sono un calciatore. Non posso dare una definizione. La Roma può perdere per colpa mia, vincere per merito mio. È una responsabilità grandissima. Me la sento pesantemente sulle spalle. È un amore incredibile, cresciuto con gli anni. Nonostante mille volte abbia pensato dl mandare a fa***lo tutti». 

WAITING FOR JIM (ASPETTANDO PALLOTTA)

14 MAGGIO 2019 - Le sue ultime parole prima della partita d’addio. Il club comunica a De Rossi che non sarà rinnovato il contratto, che se vorrà giocare ancora a calcio dovrà farlo da un’altra parte. La Roma lo comunica ai tifosi con un tweet alle 8.33 di mattina, lui quattro ore dopo parla alla stampa e ai tifosi: «Sulla mia decisione di rimanere sempre fedele a questa squadra non tornerei indietro, non cambierei una virgola. Se avessi la bacchetta magica metterei qualche coppa in bacheca, ma questa non ce l’ha nessuno. Sono sereno per la scelta su questo punto di vista. Nel corso di questi anni qualche errore è stato commesso, ma sarebbe stato impossibile il contrario. […] Io e i tifosi ci siamo scelti a vicenda. Tra di noi è un grande amore che continuerà, anche se sotto forme diverse. Non escludo che nei prossimi anni mi vedranno – una cosa che non ho mai fatto in questi anni perché non mi piace farlo da calciatore ma da ex – magari con un panino o con la birra in qualche settore ospiti a tifare per i miei amici. […] Di consigli ai tifosi ne posso dare pochi, ho imparato da loro ad amare la Roma. Quando sei piccolo guardi il tifoso che è completamente innamorato di questa squadra e di conseguenza è un circolo vizioso che si alimenta. Ogni componente si alimenta a vicenda. […] Questa è casa mia, sono entrato in quel cancello per la prima volta a 11 anni, la mia macchina va in automatico: io accendo la mattina e va da sola. Sarà difficile abituarmi e non farlo più. Distacco? Un po’ sì, perché io voglio giocare e loro non vogliono, un minimo di differenza di vedute ci sta, è inevitabile. Non posso essere felice, non ho rancore nei confronti di Fienga e di Massara. Un giorno magari parlerò anche con il presidente e con Franco Baldini, non ho problemi. Non me lo immaginavo… forse sì, mi immaginavo con i cerotti, zoppo, che dicevo ‘Guarda, lasciatemi stare’ e loro che invece mi avrebbero chiesto di continuare. Non è andata proprio così, ma devo accettarlo altrimenti mi faccio male da solo. Vado avanti». La Roma sarà sempre casa di Daniele De Rossi. 

WAITING FOR JIM - Ancora una volta chiediamo a gran voce al presidente Pallotta o a un rappresentate della società di venire al Corriere dello Sport per spiegare ai tifosi i motivi che l'hanno portato a prendere questa decisione in un modo che nessuno comprende. Cosa ha in mente per il futuro di questa società? Qual è la sua strategia? Sono domande che ogni tifoso romanista si sta ponendo giustamente in questi giorni, quesiti che meriterebbero una risposta chiara, anche per rasserenare un ambiente sempre più esasperato dalle ultime incredibili decisioni dei vertici. Noi siamo qui a ribadire la nostra richiesta e non ci fermeremo fino a quando qualcuno della società non risponderà a noi ma, soprattutto, ad un popolo che chiede a gran voce chiarezza.  

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